
Figliuolo: “attività mirata per far vaccinare i più giovani, al primo posto la riapertura delle scuole in sicurezza”
Green Pass, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha reso noto che ci saranno “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa” ma ha ribadito che saranno anche i titolari a dover provvedere ai controlli senza, però, chiedere, la carta d’identità ai clienti. «Non si può pensare che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare» – ha detto parlando con i giornalisti.
Era stata infatti la presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, a sottolineare che il controllo della validità del Green Pass e dell’identità negli esercizi commerciali fosse impossibile. «A pochi giorni dall’entrata in vigore delle regole sull’utilizzo del green pass nei bar e nei ristoranti, così come in altri esercizi commerciali, è possibile tracciare un primo bilancio negativo. A ciò si aggiunge il fatto che il teorico controllo del documento di identità del cliente, al quale va chiesto contemporaneamente anche il green pass, è sostanzialmente una mission impossible soprattutto nei momenti di grande affluenza o in presenza di gruppi particolarmente numerosi. Con onestà intellettuale, andrebbe detto chiaramente che la maggior parte dei controlli non sarà eseguita correttamente».
Sul tema discoteca, invece, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ospite di L’aria che tira – Estate su La7 ha ribadito la sua posizione. «Sono ancora convinto oggi che il Green pass possa essere lo strumento che poteva permettere la riapertura graduale delle discoteche. Sostengo che le discoteche siano un settore al quale dobbiamo dare una risposta – ha chiarito Costa – perché quando parliamo di discoteche parliamo di oltre 3.000 attività del nostro Paese con 100 mila occupati e un fatturato di oltre due miliardi. Dopodiché prendo atto di quella che è stata la scelta del Governo, è stato un punto di mediazione, ma ancora oggi sostengo che le discoteche si potevano aprire anche perché riaprire le discoteche significa contenere e gestire meglio fenomeni fuori dalle regole. Le discoteche, infatti, sono state le grandi escluse delle riaperture e dei provvedimenti in merito al Green Pass».
Sull’altro grande tema in merito alla pandemia e ai Green Pass, la scuola, si è espresso invece il generale Francesco Paolo Figliuolo, nel corso di una visita agli hub vaccinali di Senise e Latronico, in provincia di Potenza. «Da dopo Ferragosto inizieremo con un’attività mirata verso i più giovani senza ovviamente dimenticare gli over 50, una categoria che oggi ha bisogno di incrementare il numero dei vaccinati e che, con le varianti, rimane a rischio – ha dichiarato il commissario per l’emergenza. – Dobbiamo però pensare alla riapertura delle scuole in sicurezza, e a tal proposito il Comitato tecnico scientifico ha posto come obiettivo sufficiente quello di raggiungere il sessanta per cento degli studenti vaccinati prima dell’inizio delle scuole. Per fare questo, vista la buona propensione di questa categoria a vaccinarsi, il pensiero è quello di fare un piano che possa, a partire da dopo Ferragosto, permettere a questi giovani di arrivare presso gli hub con corsie preferenziali, praticamente senza prenotazioni».
Intanto il ministro della Salute Roberto Speranza ha reso noto, in un videomessaggio, che, ad oggi, in soli tre giorni sono state scaricate 10 milioni di certificazioni verdi, un numero che secondo Speranza dimostra “la sensibilità e la partecipazione dei cittadini del nostro Paese alla lotta contro il Covid”. Sono, invece, 71.703.880 le dosi di vaccino somministrate e 34.453.812 (il 63,79%) i cittadini al di sopra dei 12 anni che hanno ricevuto due dosi.
Nel frattempo, secondo i dati rilasciati dall’Istat, la pandemia di Covid-19 ha messo a rischio il raggiungimento di uno dei 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile, “Salute e benessere“. Secondo il Rapporto dell’ente di statistica, infatti, nel 2020 i decessi per il complesso delle cause sono stati 746.146, il valore più alto mai registrato in Italia dal secondo dopoguerra (100.526 in più rispetto alla media 2015-2019, con una percentuale di eccesso di mortalità del 15,6%).
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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