
Ampliamento della platea e abbassamento del requisito di anzianità sono fra le principali novità previste per questo ammortizzatore sociale
Nella legge di Bilancio si è parlato anche di ammortizzatori sociali e sono in arrivo alcune novità riguardo alla cassa integrazione nel 2022. Nello specifico, il Ministero del Lavoro ha diffuso alcune linee guida nella circolare n.1 del 3 gennaio, in cui vengono definiti nuovi obblighi contributivi per i datori di lavoro e nuove regole per i lavoratori.
Vediamo nel dettaglio questi cambiamenti, tenendo presente che “si riferiscono operativamente ai periodi di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa integrati dai trattamenti di cassa integrazione guadagni, decorrenti dal 1° gennaio 2022“. Le novità non riguardano quindi le richieste che hanno come oggetto i periodi tra il 2021 e il 2022.
Innanzitutto, si amplia la platea dei beneficiari della cassa integrazione, che ora spetterà anche a lavoratori a domicilio e agli apprendisti. Il lavoro a domicilio è una tipologia di lavoro subordinato in cui la prestazione viene compiuta presso il domicilio del lavoratore, e non presso la sede del datore.
Per quanto riguarda gli apprendisti, non si fanno distinzioni fra le tipologie di rapporto e sono quindi inclusi tanto i dipendenti subordinati al FIS quanto i contratti di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale.
La legge di Bilancio prevede anche l’abbassamento del requisito di anzianità nell’azienda per maturare la Cig. I giorni di lavoro da accumulare per beneficiare dell’indennizzo scendono quindi a 30, rispetto ai 90 precedentemente necessari.
Infine, viene estesa la Cigs: potranno ricorrere alla cassa integrazione guadagni straordinaria anche le imprese con più di 15 dipendenti, a patto che non si avvalgano già di fondi di solidarietà bilaterali, alternativi e intersettoriali. Sono compresi in questo senso tanto lavoratori a domicilio quanto dirigenti ed apprendisti.
Per quanto riguarda i contributi delle aziende, la legge di Bilancio stabilisce che il contributo ordinario Cigs corrisponde allo 0,90%, di cui lo 0,60% a carico dell’impresa e lo 0,30% a carico del lavoratore. Questo contributo dev’essere versato da tutti i datori di lavoro che occupano, in media, almeno 15 lavoratori subordinati.
A questo si andrà ad aggiungere un contributo addizionale obbligatorio per le aziende che fanno domanda per la Cig, ordinaria o straordinaria che sia. L’entità di questo contributo è proporzionale all’impiego di questo strumento di integrazione salariale.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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