
La borsa di New York apre sotto di oltre un punto e il Nasdaq sfiora il -1,7%. Nel frattempo il presso del gas è cresciuto di oltre il 20% rispetto al record di venerdì
Wall Street apre la settimana in calo per i timori di recessione legati alle prospettiva di continui aumenti aggressivi dei tassi da parte della Federal Reserve. Attenzione focalizzata sul simposio di Jackson Hole, in programma da giovedì a sabato, e in particolare sull’l’intervento del presidente della Fed Jerome Powel, atteso venerdì.
Il Dow Jones nei primi scambi cede l’1,09% a 33.337,93 punti, l’S&P 500 arretra dell’1,31% a 4.172,67 punti e il Nasdaq lascia sul terreno l’1,68% a 12.492,33 punti.
Nel primo pomeriggio, vendite sulle borse europee, con tutte le principali piazze del continente in profondo rosso per i timori legati alla stretta sulle forniture di gas da parte della Russia. Tra le peggiori c’è Milano, con il Ftse Mib che lascia l’1,46% e l’All share che perde l’1,49%. La maglia nera europea spetta a Francoforte con il Dax che perde l’1,9%. Passivi più lievi a Parigi dove il Cac 40 lascia l’1,4% e Amsterdam -0,9%. Male anche Madrid -0,88% e Londra -0,2%.
A Milano in contro tendenza il titolo di Eni che brilla con un rialzo dell’1,61% dopo aver annunciato in mattinata la scoperta di un giacimento di gas al largo di Cipro. In scia vanno bene anche Italgas +0,63% e Snam +0,55. Di segno opposto l’andamento di Saipem che perde il 4,48%, seguita da Moncler -3,97%, Telecom Italia -3,93% e Stellantis -3,79%.
Gas a briglie sciolte sulla piazza di Amsterdam dopo l’annuncio di Gazprom di voler chiudere per tre giorni il Nord Stream. I future Ttf con consegna a settembre hanno toccato i 295 euro, dopo un balzo del 20,6%.
Quotazioni in deciso calo, invece, per i contratti petroliferi. I futures del West Texas Intermediate cedono il 3,31% a 87,45 dollari al barile, mentre il Brent perde il 2,98% a 93,84 dollari al barile