
Ancora in aumento la quotazione dei futures del gas Ttf all’hub di Amsterdam. Attualmente si attesta ai 285 euro al megawattora, in rialzo del 6,08% rispetto alla chiusura di ieri
Apertura in lieve calo per Wall Street alla vigilia dell’avvio della riunione dei banchieri centrali di Jackson Hole. Il Dow Jones cede lo 0,18% a 32.847 punti, lo S&P 500 lo 0,12% a 4.123 punti, il Nasdaq lo 0,07% a 12.374 punti.
Le Borse europee restano caute e altalenanti a metà seduta: l’indice Dax di Francoforte, prima in ribasso, segna +0,04% e l’indice Cac di Parigi +0,07%, mentre il Ftse 100 di Londra perde lo 0,38% e l’Ibex di Madrid lo 0,24%. Milano al momento cede lo 0,16%.
Gli investitori appaiono nervosi in attesa di quello che dirà il capo della Federal Reserve Kerome Powell venerdì prossimo, alla riunione di Jackson Hole. Le banche centrali si trovano ad affrontare un delicato gioco di equilibri tra la lotta all’inflazione, con la guerra della Russia in Ucraina che ha fatto impennare i prezzi dell’energia, e la prevenzione della recessione. Cresce il timore che l’impennata dei costi energetici possa provocare una flessione economica a livello mondiale.
Ancora in aumento la quotazione dei futures del gas Ttf all’hub di Amsterdam. Attualmente si attesta ai 285 euro al megawattora, in rialzo del 6,08% rispetto alla chiusura di ieri.
I futures del greggio Texas Intermediate (Wti) hanno aperto a New York in rialzo dello 0,20% a 93,93 dollari, spinti dalle aspettative di un calo settimanale delle scorte commerciali di greggio statunitensi. Al momento la quotazione e’ di 94,40 dollari (+0,70%).
Più tardi saranno resi i dati ufficiali del governo sulle scorte settimanali: gli analisti si aspettano un calo contenuto, di circa 900.000 barili. Inoltre, la possibilità sollevata dall’Arabia Saudita di un taglio della produzione Opec+ potrebbe coincidere con il ritorno del greggio iraniano sul mercato, se Teheran rinnoverù il patto nucleare con le potenze occidentali. Nel frattempo si è mosso in questa direzione il Kuwait.