
Con la recessione dietro l’angolo, i mercati sperano che le banche centrali rallentino la politica di rialzo dei tassi
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow sale di 370,35 punti (+1,26%), lo S&P 500 di 59,73 punti (+1,62%), il Nasdaq Composite è in rialzo di 233,17 punti (+2,16%).
Apre in rialzo Wall Street, spinta dal rally di lunedì che ha spazzato via il pessimismo di settembre, quando si sono registrate perdite totali del 9% sugli indici. La spinta al rialzo è legata al calo dei rendimenti del dollaro e dei titoli di stato che fa sperare in una politica sui rialzi dei tassi meno aggressiva.
I dati di ieri sull’Ism manifatturiero, sceso a 50,9 punti, hanno mostrato che l’attività economica nel settore manifatturiero si è raffreddata il mese scorso e che si avvicina alla contrazione. Gli investitori sperano quindi, che al di là degli annunci aggressivi della Fed come delle altre banche centrali, i nuovi rialzi siano più diluiti e meno consistenti.
Intanto un report della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, pubblicato ieri, avverte che il mondo è sull’orlo di una recessione che probabilmente danneggerà le nazioni in via di sviluppo più di altre”. Il report aggiunge che se accadrà, sarà in gran parte dovuto ai continui aumenti dei tassi di interesse nelle nazioni sviluppate, come gli Stati Uniti.
Oggi i rappresentanti della Fed, John Williams, Lorie Logan, Loretta Mester, Mary Daly e Philip Jefferson interverranno a varie conferenze e gli investitori sono in attesa di segnali piu’ confortanti sulla politica monetaria.
Sul fronte macroeconomico sono attesi i dati sugli ordini alle fabbriche e le offerte di posti di lavoro, che pur diminuite in luglio, rimangono ancora a livelli storicamente elevati.
Il petrolio Wti al Nymex guadagna il 2,62% a 85,82 dollari al barile, in attesa delle decisioni dell’Opec+. Prezzo del gas in calo ad Amsterdam. Il Ttf all’hub olandese si attesta attualmente a 164,4 euro, in calo del 3,244%.
Piazza Affari prosegue la sua cavalcata, in compagnia delle Borse europee, spinta dalla voglia di rimbalzo e dalle scommesse sul fatto che la stretta monetaria globale potrebbe essere vicina al suo picco e che le banche centrali in futuro potrebbero procedere a rialzi più contenuti dei tassi.
Il Dax di Francoforte guadagna il 3,02%, mentre il Cac 40 di Parigi segna +3,58%. Bene anche il Ftse 100 di Londra, che guadagna il 2,07%, e l’Ibex 35 di Madrid, che si attesta a +2,74%.
Il Ftse Mib avanza del 2,6% trainato da Moncler (+6,3%), Stm (+4,6%), Interpump (+4,2%), Fineco (+4,2%), Nexi (+4,2%) e Prysmian (+4,1%). Molto bene anche Iveco (+3,8%), Unipol (+3,8%) e Tim (+3,5%), che riguadagna la soglia degli 0,2 euro. Fuori dal Ftse Mib gira in calo Mps (-2,4%) mentre sono giorni decisivi per il lancio dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi.
Lo spread Btp-Bund scende a 228 punti base mentre il rendimento dei decennali italiani si mantiene appena sotto il 4,1%, in calo di 13 punti base.