
Al di qua dell’oceano, le Borse europee riducono le perdite dopo la decisione della Bce di alzare nuovamente i tassi di 0,75 punti
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones sale di 401,97 punti (+1,26%), lo S&P 500 sale di 19,46 punti (+0,51%), il Nasdaq è in rialzo di 18,33 punti (+0,17%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna l’1,55% a 89,27 dollari al barile. Meta affonda a Wall Street con la trimestrale. I titoli del colosso di Mark Zuckerberg aprono in calo del 25%, ai minimi dal 2016.
Apertura in rialzo a Wall Street, dopo che il Pil Usa del terzo trimestre si è dimostrato superiore alle attese. Il Prodotto interno lordo è aumentato al tasso annualizzato del 2,6% rispetto ai tre mesi precedenti, contro attese per un +2,3%, dopo due trimestri in negativo.
Positivo poi il dato sull’inflazione Pce, sceso dal +7,3% del secondo trimestre al +4,2%, con il dato ‘core’, quello depurato dai prezzi energetici e dei prodotti alimentari, al 4,5%, in linea con le attese, dopo il 4,7% del trimestre precedente.
Gli investitori, comunque, scommettono che la Federal Reserve, dopo un altro aumento dei tassi d’interesse di 75 punti base a novembre (il quarto consecutivo), rallenterà il passo e procederà con un aumento di 50 punti base a dicembre
Al di qua dell’oceano, le Borse europee riducono le perdite dopo la decisione della Bce di alzare nuovamente i tassi di 0,75 punti e l’annuncio di ulteriori aumenti. L’annuncio era ampiamente atteso dal mercato che ha apprezzato anche l’intenzione dell’istituto di Francoforte di continuare a reinvestire interamente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del Quantitative easing per un prolungato periodo di tempo. Milano perde lo 0,46%, Parigi cede lo 0,68% e Francoforte arretra dello 0,38%. Londra vira in positivo e guadagna lo 0,27%.
Sul listino milanese, vola Saipem. In rialzo dell’8,88%, che dopo la crisi del 2021 è in ottima salute e ha rivisto in meglio la guidance per il 2022, dopo risultati dei primi mesi lusinghieri. Su anche Hera, più 2,5%, Eni più 2,13% dopo i risultati di Shell, che a più che raddoppiato l’utile netto nel trimestre grazie ai rincaro dei carburanti. Giù StMicro dopo la trimestrale: meno 7,69%, in un contesto globale che appare punitivo per i titoli hi tech. Male anche Moncler, meno 5,14% e Diasorin, meno 4,08%.