
Oggi, la Banca centrale dovrebbe rallentare il passo dei rialzi dei tassi d’interesse. Negli ultimi quattro incontri, la Fed ha sempre alzato i tassi di 75 punti base
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones sale di 42,81 punti (+0,13%), lo S&P 500 aggiunge 0,26 punti (+0,01%), il Nasdaq è in calo di 11,82 punti (-0,11%).
Il petrolio Wti al Nymex sale dell’1,86% a 76,79 dollari al barile, in seguito ai forti rialzi delle ultime due sedute dovuti ai timori sulle forniture, dopo la chiusura dell’oleodotto Keystone negli Stati Uniti a causa di una fuoriuscita in Kansas e la minaccia della Russia di tagliare la produzione, mentre l’outlook sulla domanda è in rialzo con l’allentamento delle restrizioni contro il Covid-19 in Cina.
Apertura piatta, quindi, a Wall Street, in attesa della Federal Reserve. Oggi, la Banca centrale dovrebbe rallentare il passo dei rialzi dei tassi d’interesse. Negli ultimi quattro incontri, la Fed ha sempre alzato i tassi di 75 punti base, portandoli al 3,75%-4%; ora, le attese sono per un rialzo di 50 punti base. Questo significa che i tassi supereranno il rendimento del titolo del Tesoro a due anni – ieri salito al 4,231% – per la prima volta dagli anni ’80.
Ieri, seduta in rialzo dopo il rallentamento dell’inflazione: la crescita annuale dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è passata dal 7,7% di ottobre al 7,1% a novembre, contro attese per un 7,3%; rispetto a un mese prima, registrato un aumento dello 0,1%, contro attese per un +0,2%; il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto in un mese dello 0,2%, il dato più basso dall’agosto 2021, contro attese per un +0,3%. Rispetto a un anno prima, il dato “core” è sceso dal 6,3% di ottobre al 6%, con le attese che erano per un 6,1%.