
Le operazioni di installazione sranno perfezionate nella notte. Al netto delle proteste (molto civili), ecco a cosa serve
L’installazione al porto di Piombino della nave rigassificatrice Golar Tundra, comprata da Snam per 350 milioni di dollari, prende forma la domenica coi primi avvistamenti della sagoma di quasi 300 metri che avanza al largo e poi diventa “cosa fatta” nella notte, con le operazioni di attracco completate quando tutto il traffico commerciale è fermo.
Operativa nelle sue funzioni però – può rigassificare 5 miliardi di metri cubi di gas liquefatto l’anno – lo sarà non subito ma da maggio, quando saranno completati gli allacciamenti con lo snodo di metanodotti della rete nazionale nell’entroterra. L’arrivo della nave speciale dopo 26 giorni di navigazione da Singapore, via Suez, con un costeggiamento della Sicilia occidentale (niente stretto di Messina) e risalendo il Tirreno verso la Toscana, sembra spegnere anche l’ultima protesta.
Un flash mob fatto in punto d’orgoglio domenica mattina con una cinquantina di cittadini che hanno marciato dalla stazione ferroviaria, che è nell’abitato, fino alla stazione marittima poco distante. “Piombino dice no”, c’era scritto sui cartelli. Con questa sarebbero circa una settantina le proteste promosse dagli abitanti da quasi un anno a questa parte. Stavolta ci sono state critiche pure per l’autorità portuale oltreché per governo e Regione. Tutte manifestazioni civili. Il porto comunque è stato blindadto per evitare sorprese, più vigilato del solito anche dalle forze dell’ordine, per timori di intemperanze e disordini. Inoltre polizia e carabinieri per lo stesso motivo hanno presidiato tutto il giorno le strade di accesso a Piombino e al porto in modo visibile e discreto.
Invece, per ben altre ragioni di sicurezza la Golar Tundra ha navigato nel Mediterraneo scortata dalla Marina Militare.
Nel porto di Piombino resterà tre anni secondo gli accordi, e se il Tar all’udienza del 5 luglio non cambierà le carte in tavola. Insieme all’altra nave rigassificatrice Bw Singapore, che sarà collocata a Ravenna, la Golar Tundra contribuirà al 13% del fabbisogno energetico nazionale.
Sul piano delle polemiche l’arrivo della nave a Piombino resta controversa. Nessuno sembra aver cambiato posizione: tanto meno il sindaco Francesco Ferrari, rimasto contrario fin dall’inizio ad ospitare un’opera che coi suoi concittadini giudica calata dall’alto e indisponente rispetto alle attese della città, acciaierie e relative bonifiche delle aree in primis. Con entusiasmo, invece, il presidente delle Regione nonché commissario di governo per l’opera, Eugenio Giani, è venuto al porto di Piombino già domenica sera e nelle prossime ore terà una conferenza stampa con i dirigenti di Snam.
Per quanto riguarda la sostanza, Fsru (Floating Storage and Regasification Unit) Golar Tundra, acquistata da Snam a Singapore e battente bandiera delle isole Marshall, è una nave rigassificatrice lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri (altezza massima dalla chiglia al punto più alto).
Secondo dati di Snam la nave è dotata di quattro serbatoi di stoccaggio di Gnl, disposti nella parte centrale dello scafo, ha l’impianto di rigassificazione a prua, mentre le sistemazioni per gli alloggi dell’equipaggio, per la sala di controllo centralizzata e per i macchinari di servizio si trovano a poppa.
Costruita nel 2015, la nave ha una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno.
La Golar Tundra – che dovrebbe essere operativa a maggio – e la Bw Singapore, l’altra nave Fsru che invece sarà collocata a Ravenna, contribuiranno al 13% del fabbisogno energetico nazionale.
Snam ha acquistato la Golar Tundra nel giugno 2022 da Golar Lng Limited per un corrispettivo di 350 milioni di dollari (circa 330 milioni di euro) per favorire una maggiore sicurezza energetica e diversificazione degli approvvigionamenti dell’Italia. La nave ha lasciato il cantiere Keppel di Singapore il 21 febbraio 2023 per andare a Piombino (Livorno).
La Golar Tundra può operare sia come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto (GNL) sia come Fsru; a Piombino avrà funzione di rigassificatore e sarà rifornita ad intervalli regolari da navi metaniere. Ogni metaniera trasporta il Gnl alla temperatura di -160°C, trasferisce il gas naturale liquefatto nei serbatoi del terminale. Questo processo avviene tramite bracci di scarico installati sulla Golar Tundra i quali si allungano e si agganciano alle flange della metaniera; a quel punto il Gnl viene travasato nei serbatoi e stoccato.
Successivamente, viene rigassificato. Il processo di rigassificazione si ottiene immettendo il Gnl in uno scambiatore di calore in cui scorre un liquido più caldo, normalmente acqua di mare, la cui temperatura naturale è sufficiente per riportare il gas allo stato gassoso. Il metano a temperatura ambiente ottenuto dal processo di rigassificazione viene poi compresso e immesso in un gasdotto che parte dalla Fsru e arriva alla rete di trasporto nazionale. La nave ha un equipaggio di circa 30 persone, tutti europei, suddiviso tra 12 marinai di coperta, 13 di macchina e tre in cucina.
Ad oggi esistono 48 Fsru operative nel mondo, di cui 25 con una capacità di stoccaggio di Gnl compresa tra 160mila e 180mila metri cubi. In Europa sono in fase di studio e sviluppo 10 nuovi progetti di navi rigassificatrici: sei in Germania, uno in Olanda, Estonia e Finlandia, e uno in Francia; su dieci – sottolinea Snam -, nove prevedono una collocazione in luoghi fortemente antropizzati come porti cittadini o località lungo la costa.
(foto ANSA)