
Tetto del debito ma anche politiche monetarie al centro dell’attenzione degli operatori
La querelle sul tetto del debito rischia ci protrarsi, con ogni probabilità, per un altro giorno. Nonostante l’ottimismo manifestato da entrambe le parti, l’accordo più volte annunciato come vicino, non si è ancora ufficializzato. Anzi, i colloqui che procedono speditamente non hanno portato a nessun risultato concreto.
Da qui non solo la pressione registrata sulle Borse europee ma anche su quelle statunitensi che aprono in rosso. Una partenza negativa che, in realtà, era stata già ampiamente preavvisata dai futures, tutti con il segno meno. Ad ogni modo i primi minuti di contrattazione hanno visto i tre maggiori listini a stelle e strisce, ovvero S&P 500, Dow e Nasdaq, aprire rispettivamente a -0,5%, -0,46% e -0,42%. Tra i dati macro in pubblicazione si ricordano quelli riguardanti le richieste settimanali di mutui
Una situazione che si spiega con l’impasse in cui si trova attualmente la politica USA. Infatti se l’intesa non viene raggiunta gli Stati Uniti rischiano il default, se invece dovesse essere trovata, porterebbe, invece, ad un aumento del debito e a nuove emissioni, con tutte le conseguenze del caso per l’economia di Washington.
Tra le singole storie di mercato sono da segnalare Abercrombie & Fitch per una trimestrale che ha superato le attese e Nvidia che, invece, pubblicherà i suoi conti dopo la campanella di chiusura.
Intanto anche nel Vecchio Continente si registrano una serie di zavorre, prima fra tutte quella rappresentata dalla pubblicazione di un indice Ifo deludente. Il Ftse Mib, ad esempio, perde il 2,2%, il Ftse 100 l’1,8%, il Cac 40 l’1,8% e il Dax arriva a -1,7%. Altro market mover che sta attirando l’attenzione degli operatori è la pubblicazione, prevista in serata, delle minute dell’ultima riunione della Federal Reserve.
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