
Biden e McCarthy sembrano vicini a un accordo di due anni sul tetto del debito degli Stati Uniti mentre il default incombe
Anche nella giornata ieri è stata fumata nera nelle trattative sul tetto del debito negli Usa. Lo speaker repubblicano della Camera McCarthy ha annunciato che le parti non sono riuscite a raggiungere ancora un accordo per evitare il default imminente. «Sapevamo che non sarebbe stato facile», ha detto.
I repubblicani e la Casa Bianca stanno però riducendo le divergenze. Il rappresentante del Gop Patrick McHenry ha sottolineato che l’elenco delle questioni che dividono i due campi si è accorciato. E pare che si stia per chiudere un accordo che aumenterebbe il tetto del debito del governo di $ 31,4 trilioni per due anni. Lo ha detto a Reuters un funzionario statunitense che però vuole mantenere l’anonimato visto che le discussioni sono ancora interne. L’accordo, che non è definitivo, aumenterebbe i finanziamenti per la spesa discrezionale per militari e veterani mantenendo essenzialmente la spesa discrezionale non per la difesa ai livelli dell’anno in corso. Biden ha affermato di essere ancora in disaccordo su dove dovrebbero cadere i tagli. «Non credo che l’intero fardello debba ricadere sugli americani della classe media e della classe operaia», ha detto ai giornalisti.
Se un accordo dovesse essere raggiunto presto, martedì 30 maggio sta emergendo come il giorno probabile per un voto alla Camera. Il Senato dovrebbe quindi agire rapidamente per inviarlo alla scrivania del presidente Biden prima del 1 giugno, data entro la quale il segretario al Tesoro Janet Yellen ha affermato che il suo dipartimento potrebbe rimanere senza contanti.
Nel frattempo, l’impatto economico di un accordo sul tetto del debito avrà effetti a catena per i candidati alla presidenza nel 2024 e persino nel 2028, scrivono i giornali Usa.
FOTO: EPA/MICHAEL REYNOLDS
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