
In avvio, il titolo di Nvidia guadagna lo 0,9%; dall’inizio dell’anno, è in rialzo di oltre il 200%, grazie all’entusiasmo e alle prospettive sull’intelligenza artificiale
Apertura in rialzo a Wall Street. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna 73,86 punti (+0,22%), lo S&P 500 sale di 15,45 punti (+0,35%), il Nasdaq è in rialzo di 49,65 punti (+0,37%). Il petrolio Wti al Nymex cede il 2,07% a 77,99 dollari al barile, a causa del timore di una stretta monetaria più lunga negli Stati Uniti e di difficoltà per l’economia cinese che avrebbero ripercussioni sulla domanda di petrolio.
Ieri, seduta prevalentemente in calo, con l’entusiasmo iniziale per il prossimo sbarco al Nyse di Arm Holdings, con quella che è destinata a diventare la più grande Ipo dell’anno negli Stati Uniti, che ha lasciato spazio alle difficoltà nel settore retail e alle preoccupazioni per il settore bancario.
Oggi, è attesa – restando ai semiconduttori, settore di Arm – la trimestrale di Nvidia (dopo la chiusura dei mercati), che ieri ha aggiornato il proprio record, salvo poi perdere il 2,76%. In avvio, il titolo di Nvidia guadagna lo 0,9%; dall’inizio dell’anno, è in rialzo di oltre il 200%, grazie all’entusiasmo e alle prospettive sull’intelligenza artificiale.
Le difficoltà del retail, con i titoli di Dick’s Sporting Goods e Macy’s che ieri hanno perso rispettivamente il 24% e il 14% dopo le trimestrali (-4% e -1,2% oggi in avvio), sono confermate dai conti sotto le attese di Foot Locker, il cui titolo crolla del 35% anche a causa del secondo taglio consecutivo all’outlook e alla pausa decisa sulla distribuzione dei dividendi.
Male anche Peloton, la società di attrezzature per lo sport, che cede il 21% dopo la pubblicazione dei conti. In controtendenza il titolo della catena Kohl’s, in rialzo dell’1% dopo un utile di 52 centesimi per azione, contro i 22 centesimi del consensus.
In rialzo anche Abercrombie & Fitch, che guadagna oltre il 17% dopo una trimestrale superiore alle attese e il rialzo della guidance.
Tornando alle banche, S&P Global ha tagliato il rating e rivisto in ribasso l’outlook di diversi istituti statunitensi, pochi giorni dopo una decisione simile presa da Moody’s, mettendo in guardia sui rischi su liquidità e profittabilità. A mettere pressione sul settore bancario sono i tassi d’interesse, ai massimi dal 2001.
Da domani, è atteso l’annuale simposio della Federal Reserve a Jackson Hole: il presidente, Jerome Powell, pronuncerà un discorso venerdì 25 agosto, dalle 10.05 (le 16.05 in Italia).
Molti analisti si aspettano che rafforzi il messaggio che le decisioni della Fed continueranno a dipendere dai dati. Ieri, Tom Barkin – presidente della Fed di Richmond – ha detto che “se l’inflazione rimarrà alta e la domanda non darà segnali di rallentamento, sarà necessaria un’ulteriore stretta di politica monetaria”.
Barkin, che non si è voluto sbilanciare sulla decisione della Fed alla prossima riunione del 19-20 settembre, ha poi parlato dell’aumento a livelli record dei rendimenti dei titoli del Tesoro, “non un segnale di una stretta monetaria inappropriata, ma probabilmente una risposta ai solidi dati economici”.
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