
I trader attribuiscono una probabilità di oltre due terzi allo scenario monetario dello status quo della Fed sino a fine anno
Wall Steet ha chiuso in ordine sparso. Al termine delle contrattazioni l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,33% con 34.837,71 punti, lo S&P lo 0,18% con 4.514,24, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,02% con 14.031,82.
C’è stata qualche esitazione verso il finale di seduta dopo aver inizialmente reagito bene ai dati sull’occupazione statunitense. Il mese scorso il tasso di disoccupazione è salito al 3,8%, il livello più alto da febbraio 2022, più elevato rispetto alle aspettative del mercato al 3,5%. Il mercato del lavoro ha aggiunto 187.000 posti, superando anche in questo caso le stime (170.000), ma a seguito di una revisione al ribasso di 110.000 unità dei posti creati nei due mesi precedenti.
Il rapporto è coerente con i recenti dati macroeconomici, che suggeriscono un raffreddamento del mercato del lavoro e un ritorno all’equilibrio che la Fed si aspettava, e il mercato sembra averlo apprezzato. I trader attribuiscono ora una probabilità di oltre due terzi allo scenario monetario dello status quo della Fed sino a fine anno.
Sull’azionario, svetta Eli Lilly, che sfiora il 3%, mentre il titolo Disney perde il 2% (-22% rispetto allo scorso anno)
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