Donald Trump sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti ma il vero vincitore, quello che con ogni probabilità potrebbe aver dato la vera svolta alla campagna elettorale del tycoon, sarà senza dubbio Elon Musk. Non solo per il suo contributo finanziario (si parla di donazioni e investimenti per quasi 120 milioni di dollari) ma anche per le idee, il marketing e l’innovazione che è stato in grado di dare alla campagna elettorale del partito repubblicano. Infatti la presenza di Musk ha calamitato l’attenzione di un pubblico più giovane che, in caso contrario, difficilmente avrebbe guardato con interesse ad un avvenimento politico, anche se di portata mondiale come l’elezione del presidente degli stati Uniti.
Il primo aspetto, cioè i 119 milioni di dollari in donazioni, è forse quello più noto e più diretto. Si tratta, però, di un vero e proprio investimento. Infatti già durante la notte dello spoglio elettorale le azioni di Tesla hanno fatto registrare un rialzo del 13%. Il che ha avuto un impatto diretto anche sul portafoglio dello stesso Musk dal momento che detiene ben 411 milioni di azioni Tesla. Cifre che non dovrebbero far girare la testa ad una persona stabilmente al vertice della classifica Forbes degli uomini più ricchi del pianeta.
Ma questo, come detto, potrebbe essere solo la classica punta dell’iceberg. Infatti non bisogna dimenticare che Elon Musk, il poliedrico imprenditore che a suo tempo, tra le altre idee, creò Paypal, è anche il numero uno di SpaceX, azienda che mira allo sviluppo di un sistema di trasporto interplanetario di massa. E che, alla stessa stregua di Tesla, potrebbe approfittare di finanziamenti governativi se non, addirittura, di nuove norme per il settore. Stessa cosa, appunto, potrebbe accadere con Tesla la quale, è bene sottolinearlo, è tra le aziende leader dell’automotive e quella che ha creato, tra i primi, il ramo delle auto elettriche ed ibride.
Nel variegato curriculum vitae di Musk c’è anche il contestato (tuttora) acquisto di quello che, allora, si chiamava Twitter e che, oggi, è stato da lui ribattezzato X. Un social che, al di là di tutti i cambiamenti imposti dal suo proprietario, in occasione della campagna elettorale di Trump è diventato una vera e propria cassa di risonanza del tycoon come ha sottolineato anche Nbc News, la quale, inoltre, evidenzia anche un altro punto, il possibile conflitto di interesse nel caso in cui Musk diventi “uno zar dell’efficienza governativa”. Infatti Trump, durante la campagna elettorale, ha confermato in più occasioni che Musk avrebbe ricoperto un ruolo strategico importante nel suo prossimo governo. Arrivato Trump alla casa Bianca, resterà solo da capire quale potrebbe essere.
Indubbiamente, però, i potenziali vantaggi del Trump II alla Casa Bianca per Musk e per le sue aziende “sono di ampia portata, in particolare se si considera l’area di azione che potrebbero avere: dalle leggi sul lavoro fino ad una revisione del trattamento fiscale ma anche, se non soprattutto, spazi più ampi e contratti più significativi, ad esempio, per aziende come SpaceX. Non è da escludere che proprio la collaborazione di Tesla con la Cina (oltre il 40% delle consegne proviene dal mercato cinese), possa essere un elemento che, invece di giocare contro, possa giocare a favore di un possibile ridimensionamento di quei pericoli di guerra dei dazi che sono stati resuscitati con il ritorno di Trump. Quest’ultimo, durante la sua campagna elettorale, ha sostenuto dall’inizio la volontà di introdurre dazi del 20% su tutta la merce, anche europea, importata negli USA, del 60% per quella proveniente dalla Cina e tariffe commerciali che potrebbero arrivare anche al 2mila per cento per quelle importate dal Messico.
Ma i vantaggi di un’elezione di Trump per l’impero di Musk non si fermano qui. Così come il tycoon potrebbe veder presto ridimensionati i suoi procedimenti penali grazie alla carica di presidente, anche le aziende della galassia Musk attualmente coinvolte in 19 tra indagini e cause legali da parte di agenzie federali per via di presunte violazioni delle leggi sui titoli azionari, sicurezza sul posto di lavoro, violazioni dei diritti civili, violazioni delle leggi federali sull’ambiente, frodi ai consumatori e difetti di sicurezza dei veicoli potrebbero beneficiare del prossimo ruolo politico ricoperto da Musk ancora da stabilire.
Senza contare che l’amministrazione Trump potrebbe accettare di intensificare la collaborazione del governo con le sue aziende. SpaceX in primis. Fanno riflettere le parole dello stesso Musk che nelle scorse settiman, come ricordano da Nbc News “ha criticato Boeing, per i suoi enormi contratti governativi in collaborazione con altri giganti della difesa” e “i contratti governativi assegnati alle grandi aziende della difesa che, a suo dire, ostacolano l’innovazione e non forniscono alcun incentivo alle aziende a finire il lavoro”. Anche per questo motivo in molti insinuano che il ruolo che Musk potrebbe ricoprire all’interno della squadra di governo repubblicano possa essere quella di “segretario per il taglio dei costi”. Ambigua anche la volontà dello stesso staff. Infatti Brian Hughes, consigliere senior della campagna di Trump ha dichiarato che il futuro presidente vedrebbe bene Musk a capo di una sorta di commissione che renda più efficiente il lavoro del governo e “utilizzi efficacemente i dollari dei contribuenti americani”. Visione confermata anche dallo stesso Trump che ha definito il suo amico “un innovatore che ha letteralmente fatto la storia costruendo sistemi creativi, moderni ed efficienti”.
Ma i vantaggi per l’universo di Mr Tesla potrebbero andare anche oltre. L’amministrazione Trump potrebbe favorire finanziamenti per progetti e ricerche delle sue industrie. Tesla lavora sulla tecnologia senza conducente da oltre un decennio, ma permangono ancora dubbi da parte degli investitori sul recente robotaxi presentato alla stampa.
La nuova startup di Musk, xAI, sta sviluppando software di intelligenza artificiale generativa che mirano a competere con OpenAI (sponsorizzata, tra gli altri, da Microsoft), Meta e altri.
La stessa Meta ha annunciato di recente che i suoi modelli open source Llama erano disponibili per le agenzie governative statunitensi nei settori della difesa e della sicurezza nazionale. E OpenAI sta già lavorando con l’esercito statunitense sfruttando la consulenza, nel suo consiglio di amministrazione, dell’ex direttore della National Security Agency.
Indubbiamente lo stesso Musk non ha fatto mistero della sua volontà di voler approfittare dell’occasione di avere un incarico politico. Infatti parlando in streaming su X, Musk ha dichiarato che questo sarebbe stato il primo di tanti futuri suoi impegni in politica. Non solo ma il ceo di Tesla e SpaceX ha detto anche che il gruppo pro-Trump creato ad hoc per le elezioni, non sarà sciolto una volta che il presidente entrerà in carica. La sua missione? “Si preparerà per le elezioni di medio termine e per qualsiasi elezione intermedia”.
Quindi l’obiettivo di quanto creato in queste ultime elezioni non è solo vedere Trump come presidente ma l’affermazione dell’ideale politico Maga (Make America Great Again) di Trump (e forse di Musk stesso) sia alla Camera che al Senato e persino nelle varie elezioni locali. Il che potrebbe non escludere che, in futuro, lo stesso Musk possa correre a sua volta per la Casa Bianca.