
L’azionario asiatico è misto
Avvio positivo per le Borse europee dopo i forti cali di ieri (oltre il 3%) per via del crollo storico del Pil tedesco nel secondo trimestre (leggi qui). Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 sale dello 0,52%. A Francoforte il Dax guadagna lo 0,23%, a Parigi il Cac40 avanza dello 0,34%.
Seduta negativa per la Borsa di Tokyo che chiude con una flessione di oltre il 2% dopo il crollo record del Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre (leggi qui) che ha spinto al rialzo lo yen. L’indice Nikkei ha terminato con un ribasso del 2,82% a 21.710 punti non riuscendo a sfruttare i segnali positivi giunti dal fronte macro.
A giugno infatti la produzione industriale del Giappone ha segnato un aumento del 2,7% rispetto al mese prima, rimbalzando dal -8,9% di maggio. Il dato ha battuto le attese degli analisti che si aspettavano un rimbalzo più contenuto pari a un +1,2%. Sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,8%, mostrando un lieve calo rispetto al 2,9% di maggio. In questo caso gli analisti si aspettavano un aumento della disoccupazione al 3,1%.
Gli altri listini dell’area Asia-Pacifico si muovono in ordine sparso, con Sydney che ha chiuso con un calo di oltre il 2%, mentre Hong Kong e Shanghai si muovono sopra la parità, grazie al buon dato sull’attività manifatturiera in Cina che si è espansa a un ritmo più veloce a luglio, salendo a 51,1 a luglio dal 50,9 di giugno.
Nel valutario il dollaro continua a indebolirsi contro tutte le principali valute: l’euro/dollaro si avvicina a 1,19 e al momento quota 1,188, il dollaro/yen è a 104,33, -0,372% e il cambio sterlina/dollaro è a 1,313, +0,27%.
Tra le commodities avanzano i prezzi del petrolio: il Wti segna un +0,55% a 40,14 dollari e il Brent fa +0,37% a 43,1 dollari. Continua intanto la sua marcia al rialzo l’oro che al momento segna un guadagno dell’1,248% a 1.979 dollari l’oncia.
Oggi il focus è sul Pil del secondo trimestre preliminare di Italia e zona euro. Sempre dall’Italia arriveranno i dati sulle vendite al dettaglio di giugno e sull’inflazione, mentre dalla zona euro c’è attesa per l’aggiornamento sull’inflazione di luglio. Poi il testimone passa agli Usa che pubblicheranno il deflatore di giugno, le spese personali per consumi di giugno e i redditi personali sempre di giugno.
di: Maria Lucia PANUCCI
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