
Listini sotto pressione anche per i ritardi di AstraZeneca e di Pfizer. Si accentuano le tensioni tra Usa e Cina
Partenza cauta questa mattina per le Borse europee. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 sale dello 0,2%. A Francoforte il Dax guadagna lo 0,3%, a Parigi il Cac40 è piatto con un +0,05% e a Londra l’indice Ftse100 segna un +0,06%.
La crisi di Governo italiana è in primo piano. Stamani è stato convocato un Consiglio dei ministri al quale il Giuseppe Conte comunicherà la volontà di recarsi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per presentare le sue dimissioni. Si vedrà se Conte riuscirà a ottenere un terzo mandato da Mattarella con l’obiettivo di allargare la maggioranza e dare vita a un altro esecutivo con una netta discontinuità rispetto al passato.
Rimane alta la guardia anche sulla campagna di vaccinazione in Europa dopo che l’Ue ha accusato Astra Zeneca, il cui vaccino dovrebbe essere approvato a giorni dall’Ema, di non dare sufficienti informazioni sui ritardi comunicati venerdì dalla società farmaceutica nella fornitura dei preparati contro il Covid-19. La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha parlato con il ceo di AstraZeneca dicendogli chiaramente che si aspetta che la società consegni le dosi previste dal contratto di acquisto anticipato. Intanto la Pfizer dal canto suo sta ripristinando le consegne previste dopo i rallentamenti dei giorni scorsi.
In rosso stamani i future di Wall Street (Dow Jones -0,62%, S&P -0,65% e Nasdaq -0,60%), in attesa dei conti oggi dei colossi del calibro di Microsoft e Ge mentre per domani sono in agenda le trimestrali di Apple, Tesla e Facebook. Male pure l’Asia (Tokyo -0,69%, Shanghai -1,96% e Hong Kong -2,44%) che risente anche del discorso al World Economic Forum di Davos, che si è aperto ieri, del presidente cinese Xi Jinping il quale ha chiesto al mondo di rafforzare il coordinamento internazionale sul fronte macro-economico (leggi qui).
Nel valutario l’euro/dollaro è poco mosso a 1,213, -0,074%, il dollaro/yen è a 103,72, -0,01% e il cross tra sterlina e biglietto verde è a 1,365, -0,19%. Tra le commodity, il petrolio Wti segna un ribasso dello 0,74% a 52,4 dollari al barile e il Brent cede lo 0,73% a 55,48 dollari. L’oro tratta a 1.853 dollari l’oncia in ribasso dello 0,076%.
Pochi i dati macro della giornata: gli Usa pubblicheranno l’indice settimanale Redbook, l’indice Case-Shiller novembre e l’indice di fiducia dei consumatori di gennaio. Non sono previsti indicatori di rilievo in arrivo dall’Ue.
di: Maria Lucia PANUCCI
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