Tre operai su quattro hanno paura di ritrovarsi disoccupati. Le aziende invece sono ottimiste circa il futuro
La pandemia fa paura agli italiani, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Sono in 9,4 milioni del settore privato ad essere preoccupati di poter perdere il proprio posto.
Nei vari inquadramenti, dai dirigenti agli operai, fra quelli che hanno espresso preoccupazione, in particolare 4,6 milioni temono di andare incontro a una riduzione del reddito, 4,5 milioni prevedono di dover lavorare più di prima, 4,4 milioni hanno proprio paura di essere licenziati e di ritrovarsi disoccupati, 3,6 milioni pensano di essere costretti a cambiare lavoro. A lanciare l’allarme è il Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, realizzato con il contributo di Credem, Edison e Michelin, secondo cui gli operai spaventati sono tre su quattro. Del resto, nonostante il blocco dei licenziamenti stabilito dal Governo, nel 2020 non sono stati rinnovati 393.000 contratti a termine.
Ma se da una parte i lavoratori temono per il proprio futuro, le aziende sono invece ottimiste con ben l’87% che guarda con fiducia alla ripresa dopo l’emergenza. Voglia di fare (62,2%), speranza (33,7%) e coesione interna (30,1%) sono gli stati d’animo prevalenti tra i responsabili aziendali intervistati dal Censis. Il dopo sarà in particolare caratterizzato dalla corsa al recupero di fatturato e quote di mercato nel 76% dei casi e dalla sfida della transizione digitale per il 36,2%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI
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