L’importo medio è stimato in 962 euro l’anno
Secondo le stime rese note dal presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo durante l’audizione alla commissione Lavoro del Senato, l’arrivo dell’assegno unico riguarderà una platea del 5,5% delle famiglie italiane, mentre il 15,8% potrà beneficiare della maggiorazione degli assegni familiari. In altre parole, verranno coperte circa 1,4 milioni di famiglie su un totale di 25,7 milioni.
L’assegno unico vuole essere un mezzo di sostentamento per le famiglie in un momento in cui i dati sulla povertà assoluta mostrano come il numero di minori che vivono in condizioni di povertà sia pari a un milione e 337 mila, con un’incidenza del 13,5% superiore a quella nazionale del 9,4% e in aumento di due punti percentuali rispetto al 2019. Le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 767mila, con un’incidenza pari all’11,9%.
Sempre secondo la simulazione, quando nel secondo semestre del 2021 la misura ponte entrerà in vigore, l’importo medio dell’assegno sarà pari a 962 euro mentre quello della maggiorazione ammonterà a 377 euro. Alle famiglie di lavoratori dipendenti andranno maggiorazioni crescenti a seconda del numero di figli: l’aumento sarà pari a 37,5 euro per i nuclei familiari con due figli e ammonterà a 55 euro per le famiglie con più di tre figli.
C’è da considerare anche un parametro legato all’Isee: chi lo ha fino a 7 mila euro ha diritto all’assegno con importo pieno, mentre l’importo decresce all’aumentare dell’Isee, fino all soglia di 50 mila euro, oltre la quale non si ha più diritto a riceverlo.
Per presentare la domanda e fare richiesta di assegno unico bisogna disporre di codice fiscale e Iban (come spiegato dal presidente dell’Inps qui): le domande presentate entro il 30 settembre 2021 daranno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dal primo luglio, chi la inoltrerà invece dopo il 30 settembre riceverà gli importi cui ha diritto a partire dal mese di presentazione effettiva della richiesta.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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