
L’Europa peggiora a parte Francoforte
Wall Street parte in rialzo a piccoli passi. A New York, il Dow Jones è poco mosso a 26.453 punti; meglio l’S&P-500 che continua la giornata a 3.219 punti. Positivo ilNasdaq 100 che vede +0,91%; sulla stessa tendenza, in frazionale progressol’S&P100 (+0,26%).
Oggi dovrebbe essere approvato il nuovo piano di rilancio economico negli Usai. Il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha annunciato che i repubblicani hanno finalizzato una proposta di nuovi stimoli economici da un trilione di dollari circa, affermando di sperare in un supporto bipartisan al Congresso, sebbene esista ancora un grande gap tra i Repubblicani e i Democratici.
Intanto sale l’attesa per le numerose trimestrali societarie previste in questi giorni, tra cui spiccano quelle di Ebay, McDonald’s, Pfizer, Starbucks Facebook, Alphabet, Amazon e Apple.
Le Borse europee invece peggiorano, solo Francoforte si mantiene sopra la parità. I listini sono penalizzati dai timori di una seconda ondata di contagi da Coronavirus, in particolare per le situazioni in Spagna, Olanda e Belgio.
A Piazza Affari spicca in positivo Atlantia che guadagna quasi quattro punti: se è probabile che la data di oggi, 27 luglio, per definire l’operazione di riassetto di Aspi non sarà rispettata, gli investitori sono concentrati su possibile modifiche allo schema del riassetto (leggi qui). Corre anche Italgas che, già in rialzo prima della pubblicazione dei conti, si è poi confermata in positivo: nel primo semestre l’utile è calato, ma la società ha detto di non attendere impatti significativi dal Covid-19 sui conti del 2020. Scivola invece Ubi Banca che cede più del 4%, mentre Intesa Sanpaolo è in modesto rialzo: secondo i dati aggiornati a venerdì, l’ops, che si chiude domani sera, ha raccolto adesioni pari al 32,6% del capitale.
In coda al listino Telecom Italia che paga il generale malumore degli investitori sul comparto delle telecomunicazioni dopo le prime trimestrali di alcune big del settore come Vodafone e Kpn.
L’oro tocca il massimo storico di 1.943,92 dollari l’oncia e marcia a passo spedito verso quota 2.000 dollari (guarda qui), mentre proseguono le pressioni sul dollaro, penalizzato dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina (approfondisci qui) e dalle preoccupazioni sulla pandemia. Così l’euro ha superato la soglia degli 1,17 dollari per la prima volta in 22 mesi e si è portato a 1,1725, livello che non si vedeva da settembre 2018.
di: Maria Lucia PANUCCI
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