I Grandi della Terra hanno trovato un accordo al G20. Vediamo come funzionerà
Il G20 di Roma, appena concluso (guarda qui), sarà ricordato, tra le altre cose, per un importante traguardo: i grandi della Terra, dopo anni di dibattiti e trattative, hanno trovato un accordo sulla tassa minima globale sulle multinazionali. L’obiettivo è evitare che queste spostino le proprie sedi fiscali nei Paesi dove i trattamenti sono più favorevoli che in altri.
In sostanza viene prevista una tassa mondiale con aliquota minima del 15% sugli utili delle multinazionali. Basti pensare ai colossi del web come Google, Facebook, Amazon e Apple. Due sono i pilastri su cui poggia la minimum tax: le aziende con entrate superiori a 20 miliardi di euro vengono tassate nel Paese in cui svolgono attività commerciale e dove avvengono i consumi; la tassa minima applicabile da parte di ciascun Paese in cui la multinazionale opera viene fissata al 15% sugli utili.
L’Ocse stima che la misura consentirà di attribuire ai Paesi del mondo intero benefici per oltre 125 miliardi di dollari, realizzati dalle 100 aziende più ricche del Pianeta. Secondo uno studio indipendente, solo negli Stati Uniti la tassa genererà almeno 60 milardi di dollari di introiti ogni anno.
La minimum tax per ora è solo un “accordo” e dovrà essere convertita in legge e recepita da ciascun Paese. Con la nuova tassa sparirà la Digital service tax europea che aveva provocato critiche dagli Stati Uniti perché andava a colpire specialmente le grandi aziende tecnologiche basate oltre Oceano.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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