Il caldo torrido di queste settimane sta mettendo in serio pericolo le coltivazioni, compresi i vigneti. Rischi più al Sud che al Nord
L’afa e il caldo record di queste settimane, con temperature spesso al di sopra dei 40°, stanno mettendo in difficoltà vari settori agricoli, tra cui quello viticolo che teme un taglio delle rese di vino del 25% o più per questa annata. Il clima torrido si aggiunge alle gelate precoci e alla grandine, che, nei mesi scorsi, hanno già seriamente danneggiato le coltivazioni.
A inizio luglio il governo ha dichiarato lo stato di emergenza siccità in diverse regioni settentrionali, tra cui il Piemonte, famoso per il Barolo, e il Friuli, nell’estremo nord-est. Secondo Bill Terlato, amministratore delegato di Terlato Wine Group, che possiede un’azienda vinicola nei Colli Orientali friulani, vi è un 50% di pioggia in meno rispetto alla norma e il triplo degli incendi rispetto a un anno medio ma si dice tutto sommato tranquillo, dato che gli incendi sono a sud e a ovest e i suoi vigneti si trovano in zone più fresche ad alta quota.
Più preoccupato Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio in Campania, che stima una diminuzione della resa del 25%.