A non rendere il quadro idilliaco il rallentamento negli ordini da aprile e il problema dell’inflazione
Il 2022 per il vino italiano è iniziato superando le aspettative di diversi operatori, nel primo quadrimestre l’export hanno segnato +12,6% con un giro d’affari di 2,3 miliardi. Ad aprile la tendenza positiva si è interrotta con la frenata degli ordini e l’aumento dell’inflazione e dei costi di produzione.
Dalla classifica delle maggiori aziende vitivinicole italiane emerge che l’industria del vino rappresenta il 55,6% del business del settore, e secondo quanto calcolato dall’Osservatorio Uiv, il 65,36% è legato alle esportazioni e il 46,2% alle vendite domestiche.
Tenute Piccini ha registrato una crescita del 50%, Villa Sandi (+32%) e Mionetto (+22%) arrivando a superare la soglia dei 100 milioni di fatturato. Tra i nomi più grandi del vino il gruppo Fantini (93 milioni di fatturato), Spumanti Valdo (64 milioni). Per le cooperative al comando è Cantine Riunite Civ (635,2 milioni).
La più grande novità in classifica è Serene wines (84 milioni) e il gruppo cooperativo Cantine di Verona (66,5 milioni).