
Apertura in calo a Wall Street, dopo che JpMorgan Chase ha dichiarato di aspettarsi una “lieve recessione” nel 2023
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 186,96 punti (-0,55%), lo S&P 500 scende di 29,31 punti (-0,74%), il Nasdaq è in calo di 77,43 punti (-0,70%). Il petrolio Wti al Nymex sale dello 0,98% a 79,16 dollari al barile.
Apertura in calo, quindi, a Wall Street, dopo che JpMorgan Chase ha dichiarato di aspettarsi una “lieve recessione” nel 2023. I titoli delle banche sono in calo, nonostante trimestrali nel complesso positive, proprio per le preoccupazioni sul futuro.
JpMorgan Chase perde il 3,1% nonostante ricavi superiori alle attese, dato che la banca ha aumentato gli accantonamenti proprio in previsione di una recessione. Il titolo di Wells Fargo perde il 3,4%, Bank of America l’1,4%, nonostante conti migliori del previsto. Citigroup, l’ultima a pubblicare i conti, oggi, ha registrato dati superiori al consensus, ma profitti in calo del 21% e per questo il titolo perde lo 0,9%.
Anche Delta Air Lines ha pubblicato i conti del quarto trimestre, che sono stati superiori alle attese, con un utile per azione di 1,48 dollari, contro attese per 1,33 dollari, su ricavi di 12,29 miliardi, contro i 12,23 miliardi del consensus; il titolo perde però il 5,8% ed è il peggiore sullo S&P 500, a causa di un outlook sui profitti del primo trimestre frenato dall’aumento del costo del lavoro.
Gli indici sono reduci da una giornata positiva e vanno verso una settimana in rialzo. Il Nasdaq Composite, ieri, ha ottenuto il quinto rialzo consecutivo, la serie migliore da luglio, dopo il rallentamento dell’inflazione. I dati sui prezzi al consumo di dicembre negli Stati Uniti hanno rispettato le attese, con un lieve calo mensile e un rallentamento del dato annuale dal 7,1% al 6,5%.
Il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha detto che il rapporto sui prezzi al consumo “è incoraggiante”, ma che “c’è troppo ottimismo sui mercati”, che credono che “l’inflazione tornerà senza problemi al 2%”. Invece, serve che i tassi d’interesse, ora al 4,25%-4,50% (massimo livello dal 2007), salgano oltre il 5% “al più presto”.
“Secondo me, saranno appropriati da qui in avanti dei rialzi dei tassi d’interesse di 25 punti”, ha invece dichiarato il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker. Dopo quattro rialzi di 75 punti base e un ultimo rialzo di 50 punti base, la Federal Reserve, tra meno di tre settimane, potrebbe decidere di mantenere lo stesso passo di dicembre o rallentarlo ulteriormente.
Per la segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, resta la possibilità di un “atterraggio morbido” per l’economia statunitense.