Secondo il capo del dipartimento Economia e statistica Nicoletti è “un passo in avanti”
“La proposta della Commissione rappresenta un passo in avanti”. Così il capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Sergio Nicoletti Altimari, nella testimonianza sulla “Comunicazione sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell’Ue” illustrata nell’audizione convocata dalla commissione Bilancio della Camera.
Il documento messo a punto da Bruxelles “si concentra – ha fatto rilevare – sulla sostenibilità dei conti pubblici piuttosto che sulla calibrazione precisa (fine tuning) della politica di bilancio, mira a ridurre la complessità del quadro di regole, ad aumentare la titolarità nazionale, a trovare un migliore equilibrio fra prudenza e realismo (e quindi credibilità) dei percorsi di aggiustamento di ciascun Paese”.
“Per evitare che la declinazione delle regole secondo le specificità macroeconomiche e di finanza pubblica dei Paesi si traduca in un esercizio di mera discrezionalità e per ridurre il timore di un’applicazione sbilanciata a favore di alcuni – secondo Nicoletti Altimari – si potrebbe fare maggiore leva, oltre che sul multilateralismo garantito in seno al Consiglio, sulle istituzioni di bilancio indipendenti nazionali, coadiuvate dallo European fiscal board, affidando loro la validazione delle previsioni tendenziali dei conti pubblici e della quantificazione delle misure discrezionali”.
Per Via Nazionale, inoltre, “sempre nell’ottica di porre presidi a garanzia del trattamento omogeneo dei Paesi e di circoscrivere la discrezionalità della Commissione, potrebbe essere utile stabilire che il percorso di aggiustamento in caso di mancato accordo circa il piano nazionale sia uguale per tutti e basato su un criterio numerico stabilito ex ante: i Paesi potrebbero ad esempio essere chiamati a ridurre il rapporto tra il debito e il Pil a un ritmo prestabilito (realisticamente inferiore al ‘ventesimo’ delle regole attuali)”.