
L’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo Speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy si è concluso di nuovo con un nulla di fatto, anche se entrambi parlano di progressi sui negoziati
E’ ancora stallo sul tetto del debito Usa. L’incontro fra Joe Biden e Kevin McCarthy è stato “produttivo“, ma un accordo su come evitare il default degli Stati Uniti non è ancora stato raggiunto. Dopo giornate di tensione e trattative interrotte, trapela però un certo ottimismo. «Non c’è ancora un accordo ma l’incontro è stato produttivo, il migliore che abbiamo finora avuto», ha detto McCarthy lasciando la Casa Bianca. A chi gli chiedeva se gli americani dovessero prepararsi per un default, visto che il Tesoro ha confermato la scadenza del 1 giugno, lo speaker della Camera ha risposto con un secco “no“, anche se ha ammesso che “serve un compromesso” per raggiungere un accordo e ribadendo la linea dei repubblicani, ovvero la necessità di ridurre le spese.
Il default non è un rischio neanche per Biden. «L’incontro con McCarthy è stato “produttivo. Abbiamo ribadito ancora una volta che il default non è un’opzione e che la sola strada per andare avanti è un accordo bipartisan», ha spiegato, assicurando che le trattative andranno avanti a oltranza con l’obiettivo di trovare un’intesa che possa superare l’esame del Congresso. Ogni eventuale accordo dovrà infatti essere approvato da Camera e Senato.
La posta in gioco è elevata per tutti e due i partiti a livello politico considerate le elezioni del 2024. Gli osservatori ritengono che un default sarebbe un “suicidio politico” sia per i conservatori sia per i liberali, ma in un contesto politico così spaccato come quello attuale non si possono escludere colpi di scena.
Ricordiamo che nel 2011 un’analoga lotta contro il tetto del debito ha portato il paese sull’orlo del default e ha provocato un declassamento del rating creditizio di prim’ordine del paese.
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