
Nei tre giorni di confronto, i vertici delle banche centrali faranno il punto sulle strategie adottate finora
Wagner non ha scatenato il panico sui mercati, per ora, ma di certo porta il livello di incertezza sui livelli di guardia. E costringe i banchieri centrali, riuniti a Sintra per il forum annuale organizzato dalla Bce, a misurarsi con un nuovo rischio, ancora più sfuggente delle sorti dell’Ucraina, e più difficile da gestire: il futuro della Russia.
Come spiega l’Ansa, non è un tema ufficiale e non sarà al centro dei dibattiti previsti che affronteranno invece il problema dell’inflazione persistente. Ma si aggiungerà agli altri elementi di uno scenario che diventa sempre meno prevedibile.
Nei tre giorni di confronto, i vertici delle banche centrali faranno il punto sulle strategie adottate finora. Secondo l’ultima analisi di S&P Global Ratings, quella della Bce sta funzionando e la disinflazione sta iniziando a spingere l’Eurozona fuori dalla stagnazione invernale. Tanto che l’agenzia di rating rivede al rialzo (dallo 0,3% allo 0,6%) le previsioni sul Pil per il 2023.
In compenso, però, l’inflazione resterà al di sopra del 2% fino al 2025. E’ il cruccio dei banchieri centrali, stretti tra la necessità di raffreddare i prezzi e il tentativo di non fare troppi danni all’economia. Attualmente la modesta recessione in cui è piombata l’Eurozona non fa troppa paura, con la stagione turistica ormai avviata che sta già spingendo il Pil di molti Paesi.
Ma non bisogna trascurare nessun segnale, in particolare quelli che arrivano dalla Germania, la prima ad essere caduta in recessione: l’indice Ifo è sceso a giugno oltre le stime, toccando gli 88,4 punti dai 91,5 punti registrati a maggio, e anche le aspettative di business restano sotto le attese. Per ora, però, non basta a far tirare il freno a mano alla Bce, che anche a luglio dovrebbe proseguire con un altro rialzo dei tassi da 25 punti base.
La presidente Christine Lagarde lo aveva già anticipato al termine della riunione del 15 giugno, quando il board ha rivisto al rialzo le stime dell’inflazione, rendendo necessario proseguire il cammino.
Ma se la mossa di luglio è data per acquisita, anche dai mercati, su settembre si riapre lo scontro tra falchi e colombe: i primi vorrebbero andare avanti, i secondi vorrebbero una pausa per vedere gli effetti delle decisioni prese finora.
Il dibattito inizierà a Sintra, dove anche la Fed potrebbe lanciare qualche indizio sulla riunione di luglio. Sempre se, nel frattempo, gli sviluppi in Russia non costringeranno a fare i conti con scenari mutati: l’instabilità interna potrebbe rafforzare l’Ucraina ed accelerare la fine della guerra, oppure, al contrario, un nuovo caos a Mosca potrebbe riaccendere nuove fiammate inflattive, scatenare ancora il panico sui mercati, far ricrollare la fiducia degli investitori.
(foto ANSA)