Giovedì, attesi i dati sui prezzi al consumo di luglio; venerdì, quelli sui prezzi alla produzione
Venerdì, seduta in calo a Wall Street, al termine di una giornata quasi interamente vissuta in rialzo, spinta dal rapporto sull’occupazione e dalle ultime trimestrali. Poi, l’aumento dell’indice Vix sulla volatilità a 17, in rialzo di circa il 7%, ha provocato l’inversione di rotta.
Come sintetizza Radiocor, settimana decisamente negativa, nel complesso, segnata dal taglio del rating statunitense (da AAA a AA+) da parte di Fitch. Il Dow Jones ha perso 148,69 punti (-0,42%), lo S&P 500 ha ceduto 23,52 punti (-0,52%), il Nasdaq ha chiuso in ribasso di 50,48 punti (-0,36%). Settimana peggiore da marzo per S&P 500 e Nasdaq Composite, che hanno perso rispettivamente il 2,1% e il 2,6%. Il Dow Jones ha perso l’1%.
I titoli tech sono stati quelli maggiormente sotto pressione in settimana, con i rendimenti dei titoli del Tesoro che hanno raggiunto i massimi degli ultimi nove mesi dopo il taglio di Fitch, salvo poi frenare nella giornata di venerdì.
Il petrolio Wti al Nymex ha guadagnato 1,27 dollari, l’1,56%, chiudendo a 82,82 dollari, chiusura più alta da aprile e sesta settimana consecutiva in rialzo, la serie migliore in oltre un anno, dopo i tagli alla produzione confermati da Arabia Saudita e Russia.
Il recente rialzo dei prezzi del petrolio sta destando qualche preoccupazione tra gli analisti, secondo cui potrebbe incidere negativamente sulla lotta contro l’inflazione, costringendo la Federal Reserve a ritardare ulteriormente l’inizio dei tagli ai tassi d’interesse, che hanno raggiunto i massimi dal 2001. L’oro, in settimana, ha perso 20,80 dollari, l’1,06%, chiudendo a 1.939,60 dollari all’oncia, il maggior calo dalla fine di giugno. Il dato sull’occupazione ha indebolito il dollaro, con l’euro tornato sopra 1,10 dollari.
Tornando ai dati, sono stati creati, a luglio, 187.000 posti di lavoro, contro i 200.000 delle attese; il dato di giugno è stato rivisto da 209.000 a 185.000. Negli ultimi due mesi, registrati i dati più bassi dal dicembre 2020. La disoccupazione è scesa dal 3,6% al 3,5%.
I mercati sono poi attenti alle ultime trimestrali: in evidenza quelle di Apple e Amazon, che sono state superiori alle attese. Opposto, però, l’andamento dei titoli: Apple, reduce dal terzo calo trimestrale dei ricavi consecutivo, la serie peggiore dal 2016, ha perso il 4,8% e la sua capitalizzazione è tornata sotto i 3.000 miliardi di dollari, Amazon ha guadagnato l’8,3% ed è stato il migliore sullo S&P 500 insieme a Warner Bros.
Finora, circa l’84% delle società sullo S&P 500 ha pubblicato i risultati trimestrali; di queste, circa l’80% ha registrato dati superiori alle attese. Nella settimana che inizia oggi, le attenzioni torneranno sull’inflazione: giovedì, attesi i dati sui prezzi al consumo di luglio; venerdì, quelli sui prezzi alla produzione.
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