
Relativamente alle banche centrali, non mancheranno i discorsi di diversi banchieri, tra cui lunedì quello del governatore Powell e mercoledì quello della presidente Lagarde
Shutdown scongiurato, la prossima settimana sono attesi diversi importanti dati macroeconomici da Oltreoceano. In particolare, l’attenzione è rivolta ai dati sul mercato del lavoro, in arrivo venerdì, ma importanti saranno anche le letture degli indici Ism, con quello manifatturiero lunedì e quello sui servizi mercoledì. Il primo, stando al differenziale tra ordinativi e scorte (indicatore anticipatore di un paio di mesi), dovrebbe migliorare pur rimanendo in contrazione.
La settimana si concluderà venerdì con il dato relativo all’evoluzione dei salari in Giappone, un elemento importante per la BoJ per valutare il proseguimento o meno dell’attuale politica monetaria espansiva. Sempre venerdì, il tasso di disoccupazione Usa dovrebbe scendere leggermente a settembre, dal 3,8% al 3,7% e gli occupati dovrebbero calare di quasi 30.000 unità a 158.000 unità.
Relativamente alle banche centrali, non mancheranno i discorsi di diversi banchieri, tra cui lunedì quello del governatore Jerome Powell e mercoledì quello della presidente, Christine Lagarde. Mentre il primo non dovrebbe modificare il tono rispetto all’ultima riunione, vedremo se dalla Lagarde arriverà un maggiore ottimismo sull’evoluzione del quadro inflattivo, alla luce del marcato rallentamento registrato a settembre.
Si riuniranno, inoltre le banche centrali di Australia (martedì), Nuova Zelanda e Polonia (mercoledì) e India (venerdì). Tutte quante dovrebbero mantenere i tassi invariati, a eccezione della banca centrale polacca che dovrebbe effettuare un secondo taglio consecutivo dei tassi di un quarto di punto percentuale.
L’inflazione nell’Eurozona è scesa al livello più basso da quasi due anni, rafforzando la speranza che la Bce fermi gli aumenti dei tassi di interesse. I prezzi al consumo dell’Eurozona, usciti venerdì scorso, sono aumentati del 4,3% annuo a settembre, ai minimi dall’ottobre 2021, contro il 5,2% di agosto e al di sotto dell’atteso 4,5%.
I prezzi ‘core’, al netto di energia e beni alimentari, che sono attentamente monitorati dalla Bce, sono scesi più del previsto al 4,5%, dal 5,3% di agosto.
Venerdì 6 ottobre sono attesi i dati Usa sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione a settembre è previsto al 3,7%, in calo rispetto al 3,8% di agosto. La paga oraria dovrebbe rimanere ferma a +4,3%.
(foto SHUTTERSTOCK)