
Visti i dati macro ancora forti, la Federal Reserve potrebbe decidere di procedere con altri rialzi dei tassi d’interesse
Apertura in calo a Wall Street, dopo i buoni dati macroeconomici di giornata – che alimentano i timori di una nuova mossa Fed – e l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro.
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 53,89 punti (-0,16%), lo S&P 500 cede 30,08 punti (-0,69%), il Nasdaq è in calo di 156,28 punti (-1,15%). Il petrolio Wti al Nymex scende dello 0,37% a 86,34 dollari al barile.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti, a settembre, sono aumentate dello 0,7% rispetto al mese precedente a 704,9 miliardi di dollari, dopo il +0,8% di agosto (rivisto dall’iniziale +0,6%); le attese erano per un +0,2%. Rispetto a un anno prima, registrato un +3,8%.
La produzione industriale è poi aumentata dello 0,3% rispetto al mese precedente a 103,6 punti, secondo l’indice della Federal Reserve, contro attese per un dato in rialzo dello 0,1%.
Questi dati hanno dato un’ulteriore spinta ai rendimenti dei titoli del Tesoro, che si sono riavvicinati ai massimi dal 2007 toccati due settimane fa, mettendo pressione sugli indici azionari.
Il buon andamento dell’inizio della stagione delle trimestrali non basta a mettere da parte le preoccupazioni. Visti i dati macro ancora forti, infatti, la Federal Reserve potrebbe decidere di procedere con altri rialzi dei tassi d’interesse, anche se al momento le probabilità che succeda alla riunione in programma tra due settimane sono molto basse. Sullo sfondo restano le paure per un escalation del conflitto tra Israele e Palestina.
Sull’azionario, il titolo di Johnson & Johnson guadagna lo 0,2%, dopo una trimestrale migliore delle attese grazie alle vendite farmaceutiche e delle tecnologie mediche. Anche Bank of America ha registrato risultati sopra le attese, così il suo titolo guadagna lo 0,4%. In calo il titolo di Goldman Sachs (-0,4%), dopo utili in ribasso del 33% e ricavi sostanzialmente stabili (-1%), comunque sopra le aspettative degli analisti grazie all’andamento migliore delle previsioni delle attività di trading obbligazionario.
Il titolo di Lockheed Martin guadagna invece lo 0,7%, dopo risultati sopra le attese e la conferma della guidance, anche se la società ha registrato un calo dei margini in tre delle sue quattro unità, a causa soprattutto dell’inflazione.
In ribasso di quasi il 4% il titolo di Bank of New York Mellon, che ha registrato un utile di 1,22 dollari su ricavi di 4,4 miliardi di dollari, contro attese per 1,15 dollari su 4,3 miliardi. Il titolo di Nvidia perde il 5,4% ed è il peggiore sullo S&P 500, dopo che il dipartimento del Commercio statunitense ha annunciato l’intenzione, nelle prossime settimane, di vietare la vendita alla Cina di altri chip per l’intelligenza artificiale, tra cui proprio quelli di Nvidia.
Infine, il listino delle criptovalute guadagna mezzo punto, con Bitcoin a +0,88%. Perdono, invece, gli altri attori principali, soprattutto Binance (-1,29%), Cardano (-2,22%) e Dogecoin, legato a Musk (-1,72%).
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