Il United Auto Workers ha ‘fermato’ anche l’impianto Stellantis di Sterling Height, vicino Detroit e dove viene prodotto uno dei veicoli più redditizi della società, il Ram 1500
Lo sciopero dei metalmeccanici americani dilaga con 40.000 dipendenti di General Motors, Ford e Stellantis con le braccia incrociate. In una escalation alla sesta settimana di stop, il United Auto Workers ha ‘fermato’ anche l’impianto Stellantis di Sterling Height, vicino Detroit e dove viene prodotto uno dei veicoli più redditizi della società, il Ram 1500.
L’annuncio è arrivato a sorpresa ai 6.800 dipendenti dello stabilimento che, secondo i dati del Wall Street Journal, ha prodotto nei primi nove mesi dell’anno 221.500 pickup, circa il 27% della totale produzione americana della casa automobilistica guidata da Carlos Tavares.
«Stellantis ha la peggiore proposta sul tavolo per quanto riguarda la progressione dei salari, i compensi dei lavoratori a tempo determinato, gli aggiustamenti al costo della vita e altro», ha spiegato il Uaw annunciando lo stop di Sterling Heights.
Sciopero auto Usa, proseguono le trattative. Ma non con Ford
Eppure nei giorni scorsi qualcosa sembrava muoversi per una soluzione della disputa e una ripresa dell’attività. Il presidente del Uaw Shawn Fain aveva infatti lasciato sperare in un’intesa vicina per le tre case automobilistiche, mettendo comunque in guardia sulla possibilità di nuovi blocchi prima del taglio del traguardo. «Abbiamo ancora carte da giocarci e loro soldi da spendere. Questa è la parte più dura dello sciopero, quella poco prima di un accordo quando è necessaria una spinta aggressiva per l’ultimo miglio», aveva spiegato Fain secondo il quale, nonostante i progressi delle case automobilistiche nell’andare incontro alle richieste avanzate, non è ancora opportuno mollare perché è possibile spuntare qualcosa in più.
Con il suo pugno duro il Uaw si augura di acquisire nuovi membri fra i dipendenti dell’industria automobilistica, soprattutto in casa di quei costruttori non sindacalizzati, quali Toyota, Honda e Tesla. Pur non avendo alcun ruolo nello sciopero i dipendenti di questi tre case automobilistiche occupano un ruolo importante nella trattativa per il rinnovo del contrattato di lavoro di Gm, Ford e Stellantis.
Sciopero, Ford: “Il nemico sono Giappone e Cina”. Uaw: “No, è l’avidità delle aziende”
Il sindacato vuole conquistarli, mentre le casa automobilistiche di Detroit li portano a esempio per descrivere i loro svantaggi e la minaccia competitiva che rappresentano in quanto meno costosi per le loro aziende. «Non saremo usati in questa competizione» ha tagliato corto Fain. I dipendenti” del settore “non sindacalizzati non sono il nemico, sono la nostra futura famiglia”.
Usa, Stellantis rinuncia al Ces 2024 per lo sciopero Uaw
Nel frattempo, rinnovo senza precedenti dell’intera gamma di furgoni da parte di Stellantis Pro One, che presenta in anteprima mondiale 12 modelli dei suoi marchi Citroen, Fiat Professional, Opel, Peugeot e Vauxhall.
Nuovi veicoli commerciali in tutti i segmenti (compatti, medi, grandi): Citroën Berlingo, Jumpy, Jumper; Fiat Professional Doblò, Scudo, Ducato; Opel/Vauxhall Combo, Vivaro, Movano; Peugeot Partner, Expert, Boxer.
In Nord America il brand Ram debutterà nell’elettrico con il ProMaster Ev entro la fine del 2023 e il 1500 Rev alla fine del 2024. I veicoli a batteria (Bev) sono di seconda generazione con maggiore autonomia (fino a 420 km) e si rafforza l’offerta di furgoni medi con celle a combustibile a idrogeno (2024). Le nuove caratteristiche tecniche della gamma includono: cabine di guida innovative: sistema di infotainment da 10 pollici, 18 sistemi di assistenza alla guida (Adas), fino al Livello 2 connettività di serie; soluzione innovativa e-Pto (electric Power Take Off), che consente di utilizzare la batteria di trazione per le conversioni.
Stellantis Pro One punta ad avere il 100% dei nuovi furgoni connessi entro la fine del 2023 e aggiornamenti over-the-air a partire dal 2026, con l’obiettivo di raggiungere i 5 miliardi di euro di ricavi da servizi connessi come una delle sette attività con forte potenziale di redditività del piano strategico Dare Forward 2030.
(foto ANSA)