Bce: Villeroy: “gli aumenti dei tassi d’interesse sono finiti a meno di nuovi shock”
Il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, ha affermato che è troppo presto per discutere di una possibile riduzione dei tassi di interesse nei prossimi mesi, dato il persistente rischio di inflazione. Assume quindi una posizione da falco, senza indugio. «Osserveremo l’evoluzione della situazione mese per mese, ma l’attuale obiettivo è mantenere i tassi di interesse a questo livello per un periodo di tempo sufficientemente esteso da raggiungere il nostro obiettivo», ha dichiarato.
Le sue parole ricalcano un po’ quanto affermato dal capo della banca centrale lettone, membro del Consiglio direttivo della Bce Martins Kazaks e dal collega Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca, secondo cui è impensabile una riduzione dei tassi a breve.
«Occorre prudenza e cautela, in quanto ci sono alcuni rischi legati alle previsioni sull’inflazione per i prossimi mesi – ha detto ancora Guindos. – Continueremo a prendere decisioni sui tassi di interesse basandoci sui dati disponibili e valutando la situazione riunione dopo riunione».
Più ottimistico invece il governatore della banca di Francia e membro del Consiglio direttivo Francois Villeroy de Galhau che, in un’intervista al canale radiofonico transalpino Radio Classique, ha detto che la Bce ha finito con gli aumenti dei tassi di interesse a meno che non debba affrontare altri shock. «Il tasso di inflazione nell’area euro è sceso di due terzi in un anno e, nonostante una certa volatilità, la tendenza è chiaramente al ribasso. I nostri tassi di interesse, salvo eventuali sorprese o shock esterni, non aumenteranno ulteriormente», ha spiegato aggiungendo al tempo stesso che è esclusa una riduzione dei tassi nel prossimo futuro, ribadendo l’impegno a portare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% entro il 2025 al più tardi.
Il capo economista della Banca Centrale Europea, Philip Lane, ha dichiarato che la BCE si attende che il miglioramento del potere di acquisto che dovrebbe coinvolgere i consumatori in questi e nei prossimi mesi nell’area euro sblocchi consumi e spese finora congelati da parte delle famiglie e che questo alimenti una qualche ripresa economica nel prossimo anno. «Tutto quello che era stato congelato quando c’era inflazione elevata e buste paga ferme, ora dovrebbe ripartire, tutti gli acquisti rinviati, i progetti di spesa sulla casa sospesi – ha aggiunto. – Quindi anticipiamo che il prossimo anno dovrebbe esserci un po’ di crescita in più».
Nonostante le varie dichiarazioni da falco c’è tempo per allarmarsi. La prossima riunione di politica monetaria si sarà il 14 dicembre a Francoforte e fino ad allora ne sentiremo di opinioni ed analisi.
FOTO: EPA/CHEMA MOYA