Una dichiarazione che arriva nel giorno in cui è attesa la sentenza nel processo per l’accusa di frode fiscale
Durante un’intervista Christine Lagarde ha dichiarato, che, secondo il suo parere, i tassi potrebbero aver raggiunto il picco. «Penso che siamo al livello più alto e che i tassi, molto probabilmente – salvo shock supplementari o dati completamente imprevedibili – non dovrebbero continuare ad aumentare. Credo che abbiano raggiunto il loro picco. Se vinciamo la battaglia contro l’inflazione, vale a dire se abbiamo la certezza che l’inflazione sarà effettivamente al 2%, allora i tassi cominceranno a scendere».
Incalzata a proposito di una possibile rielezioni di Donald Trump alla Casa Bianca, la Lagarde ha dichiarato che «Se dobbiamo trarre una lezione dalla storia, vale a dire, dal modo in cui ha condotto i quattro primi anni del suo mandato, è evidentemente una minaccia» aggiungendo «basta guardare ai dazi doganali, agli impegni al servizio della Nato, alla lotta al cambiamento climatico. Già solo in questi tre settori, storicamente, gli interessi americani non sono stati allineati sugli interessi europei».
Una dichiarazione che arriva proprio mentre il processo contro Donald Trump nel quale l’ex inquilino della Casa Bianca è accusato di frode fiscale, raggiunge l’apice. In attesa della sentenza prevista per oggi ma non ancora arrivata, Donald Trump, durante il tragitto che lo portava in tribunale, pubblicava un messaggio su Truth, il suo social. «Sono diretto verso l’incostituzionale caccia alle streghe a Lower Manhattan. Interferenza elettorale!!!».
Nel pomeriggio, scattava l’allarme bomba a casa del giudice di New York Arthur Engoron attaccato da Trump sui social, perché aveva proibito al tycoon di parlare. Il motivo? Trump non aveva promesso di evitare discorsi politici che avrebbero potuto avere riferimento alla sua prossima elezione. Da qui l’obbligo al silenzio e, di rimando, le accuse di Trump.