“La politica monetaria gioca chiaramente un ruolo significativo nel determinare gli afflussi netti di debito estero”
«L’aumento dei tassi di interesse nell’area dell’euro e la fine degli acquisti netti di attività da parte dell’Eurosistema hanno visibilmente aumentato l’appetito degli investitori esteri per i titoli di debito dell’area dell’euro dal 2022». Lo ha detto il capo-economista della Bce Philip Lane intervenendo a una conferenza a Madrid sui flussi finanziari internazionali, sottolineando che si tratta di un’inversione di tendenza rispetto agli anni 2014-2019 quando gli investitori esteri erano grandi venditori netti di titoli di debito dell’area euro, in particolare di obbligazioni sovrane.
«Dunque la politica monetaria gioca chiaramente un ruolo significativo nel determinare gli afflussi netti di debito estero, sia attraverso il livello dei tassi di interesse che attraverso le politiche di bilancio. In un contesto di tassi di interesse in aumento, gli investitori esteri si sono trasformati in acquirenti netti di titoli di debito dell’area euro, in particolare obbligazioni sovrane e bancarie», ha aggiunto.
Proprio qualche giorno fa Lane aveva spiegato che “la stretta sta aiutando a diminuire l’inflazione”.
Intanto nell’ultima riunione la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati per la terza volta consecutiva, rispettando le attese di mercato. Gli analisti scommettono su un primo taglio dei tassi già ad aprile ma i funzionari non si sbilanciano e continuano ad invitare alla cautela. La Bce si muoverà sulla base dei dati che usciranno di volta in volta, quindi fare previsioni a lungo termine non serve.
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