A gennaio gli occupati calano rispetto a dicembre 2023 e aumentano su base tendenziale. L’Istat indica una riduzione di 34mila unità (-0,1%) su dicembre e una crescita di 362mila unità (+1,6%) su gennaio 2023. Nel primo caso si registra una diminuzione tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Nella nota sull’andamento dell’economia italiana pubblicata oggi, l’Istituto evidenzia che il tasso di occupazione scende al 61,8%. Risulta stabile la disoccupazione: a gennaio il dato è al 7,2% come dicembre, mentre quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti).
Nel 2023 il pil in Italia è cresciuto dello 0,9%, in decelerazione rispetto al 2022 (+4%) ma a un tasso superiore a quello dell’area euro (+0,4%). Il dato sintetizza un incremento del 4,7% degli investimenti fissi lordi e dell’1,2% dei consumi finali nazionali che hanno fornito nel complesso un contributo di 2 punti percentuali all’evoluzione del Pil. Nell’ultima parte dell’anno, il prodotto interno lordo ha segnato un incremento congiunturale positivo (+0,2%). La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,2%, si legge nella nota.
Istat evidenzia che a inizio 2024 ci sono prospettive di crescita moderate per l’economia globale a causa dell’elevata incertezza dovuta agli alti tassi d’interesse ed il caro-vita. Le performance economiche delle principali economie mondiali lo scorso anno sono state molto eterogenee, con una dinamica robusta negli Stati Uniti e in Cina e una più contenuta in Eurozona con la Germania che ha presentato una flessione (-0,3%).