Conti in calo per Masi Agricola. La società, tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha chiuso il 2023 con ricavi netti consolidati a 66,4 milioni di euro dai 74,7 mln di euro del 2022, segnando un -11,1% su base annua, l’EBITDA scende a 7,2 milioni di euro dai 13,2 mln di euro precedenti, mentre l’utile netto crolla a 0,7 milioni di euro dai 4,5 dell’anno precedente.
Sale l’indebitamento finanziario netto consolidato che al 31 dicembre 2023 ammonta a 15.960 migliaia di euro, contro 7.712 migliaia di euro del 2022.
«Come era atteso, dopo un 2022 caratterizzato da rilevanti riassortimenti degli stock da parte della filiera distributiva il 2023 è stato un anno di riflusso, per tutto il settore e anche per noi – ha commentato il presidente Sandro Boscaini. – Una vendemmia quantitativamente penalizzata e compromessa dalla peronospera, così come la permanenza di costi operativi ancora elevati per effetto degli eccezionali aumenti dei prezzi delle materie prime, dei derivati e dell’energia iniziati nel 2022, hanno abbassato la redditività. A fronte di un’apertura d’anno tutt’altro che migliorativa, continuiamo a lavorare sulla strategia della premiumness, omnicanalità distributiva direct-to-consumer, innovazione di prodotto, a partire da quanto stiamo presentando alle fiere di settore».
Il CdA ha deciso di proporre una cedola pari a 0,03 euro per azione, il cui stacco cedola avverrà il 9 settembre 2023 e sarà in pagamento a partire dall’11 settembre 2024.