«La Banca centrale europea sarà in grado di valutare le sue future decisioni di politica monetaria sui tassi in modo più adeguato nella riunione di giugno». Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, nel suo intervento ad un evento organizzato dal quotidiano El Espanol, spiegando che per allora si conosceranno più dati, fermo restando però che il rischio principale per il processo di disinflazione nell’area dell’euro è legato all’evoluzione dei salari, della produttività e dei costi unitari del lavoro.
Bene lo spread ma è necessario ridurre i debiti. Guindos ha osservato il “calo impressionante” dei premi di rischio per Paesi come Grecia, Portogallo e “qualcosa di simile in Italia e, in misura minore, Spagna”. Tuttavia i livelli di debito e deficit sono aumentati, a settembre i Paesi dovranno presentare programmi di aggiustamento con la necessaria riduzione dei livelli di debito molto elevati“.
Le prossime riunioni di politica monetaria della Bce sono in programma l’11 aprile, il 6 giugno e il 18 luglio, dopodiché non ci saranno meeting fino al 12 settembre. I mercati vedono ora quattro tagli dei tassi di interesse quest’anno, con il primo intervento proprio a giugno. Intanto a marzo la Bce ha deciso di lasciare ancora una volta i tassi invariati al 4,50%, esattamente come da attese.