La Bce prevede che la crescita dell’area euro si avvierà su una ripresa ciclica nel 2024. «In assenza di ulteriori shock sarà inizialmente spinta dall’aumento del reddito che supporta i consumi privati, in presenza del calo dell’inflazione e della robusta crescita salariale. Nel medio periodo, la ripresa sarà sostenuta anche dagli investimenti”, grazie al venir meno della stretta sui tassi. I dati “continuano a segnalare una crescita modesta” nel breve periodo, ma gli indicatori di più lungo periodo mostrano segnali di ripresa», si legge nel bollettino di marzo dopo aver deciso di lasciare i tassi invariati.
Il Bollettino ribadisce che “le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine”. La Bce prevede che l’inflazione continui a scendere nei prossimi mesi. Secondo le proiezioni di marzo 2024 l’inflazione dovrebbe moderarsi ulteriormente a causa del continuo allentamento delle pressioni delle condutture e dell’impatto dell’inasprimento della politica monetaria, anche se a un ritmo più modesto rispetto a quello visto nel 2023.
In ogni caso, il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti previsti dal suo mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare il regolare funzionamento della trasmissione della politica monetaria.