I salari reali in Giappone, un barometro del potere d’acquisto dei consumatori, diminuiscono per il 23esimo mese consecutivo a febbraio. In particolare sono diminuiti dell’1,3% su base annua dopo il -1,1% di gennaio. E’ quanto riportano oggi i dati del ministero del Lavoro.
Il tasso di inflazione al consumo, utilizzato dal governo per calcolare i salari reali, che include i prezzi dei prodotti alimentari freschi ma esclude l’affitto o equivalenti, è cresciuto del 3,3%, in accelerazione rispetto al 2,5% di gennaio. Ma la retribuzione nominale è cresciuta dell’1,8% a febbraio su base annua, registrando l’incremento più rapido dallo scorso giugno.
L’andamento dei salari è tra i dati chiave esaminati dalla Banca del Giappone per le prospettive di retribuzione e inflazione, fattori cruciali che la banca centrale deve considerare nel decidere se allentare ulteriormente la sua politica di stimolo, dopo aver deciso a marzo di porre fine ai tassi negativi. «Monitoreremo come si svilupperà la crescita delle retribuzioni nominali mentre gli aumenti dei prezzi stanno pesando sui salari reali», ha detto un funzionario del ministero.
Le aziende giapponesi hanno accettato di aumentare i salari del 5,24% quest’anno, l’aumento più grande in 33 anni, secondo un sondaggio condotto la settimana scorsa dal più grande gruppo sindacale nazionale, Rengo.