L’indicatore chiave dell’inflazione della Fed è aumentato del 2,8% a marzo su base annua, più del previsto visto che gli analisti si attendevano un dato a 2,7%. Includendo cibo ed energia, l’indicatore dei prezzi PCE per tutti gli articoli è aumentato del 2,7%, rispetto alla stima del 2,6%. Su base mensile entrambe le misure sono aumentate dello 0,3%, come previsto e eguagliando l’aumento di febbraio.
I consumatori hanno dimostrato che continuano a spendere nonostante l’elevato livello dei prezzi. La spesa personale è aumentata dello 0,8% nel mese, dopo il +0,2% del mese precedente e rispetto al +0,6% atteso dagli analisti. Il reddito personale ha visto un +0,5%, in linea con le aspettative e superiore all’aumento dello 0,3% di febbraio.
La Fed dovrebbe convocare la sua riunione politica la prossima settimana. I mercati si aspettano ampiamente che i tassi di interesse rimangano invariati, ma dopo la pubblicazione del PIL, gli operatori hanno rivisto al ribasso le aspettative di un allentamento della politica monetaria. I trader ora prevedono un solo taglio dei tassi di interesse quest’anno.
Questo dopo che a marzo la Fed ha confermato lo status quo sui tassi d’interesse che sono rimasti nella forbice tra il 5,25%-5,50%, il più altro dal 2001.