30 miliardi: a tanto ammontano gli investimenti diretti esteri che l’Egitto punta ad attrarre nel prossimo anno fiscale 2024-2025 che inizierà il prossimo primo luglio. E’ quanto si legge in una bozza del bilancio approvata dal parlamento, da cui emerge anche che il governo cercherà di abbassare l’inflazione a tassi compresi tra il 19 e il 25 nel nuovo anno fiscale.
Il caro-vita resta un tasto dolente nel Paese. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia centrale di statistica (Capmas) ad aprile si è attestato al 31,8 per cento, in calo rispetto al 33,1 per cento di marzo ma comunque rimane un dato elevato. La Banca centrale egiziana ha alzato i tassi di interesse di 600 punti base in una riunione straordinaria svoltasi a marzo scorso proprio per contenere l’inflazione.
L’economia dell’Egitto è una delle più diversificate del Vicino Oriente, con settori quali il turismo, l’agricoltura, l’industria e dei servizi a livelli di produzione senza eguali. L’Egitto è considerato una media potenza, con una significativa influenza culturale, politica e militare in Nordafrica, Vicino Oriente e mondo musulmano. L’agricoltura è sicuramente il settore primario dell’economia egiziana. Quasi il 30% della popolazione lavora in questo settore. Comunque il modello è arcaico e non produce più del 15% del PIL. Ma l’Egitto ha anche un mercato energetico sviluppato basato su carbone, petrolio, gas naturale e idroelettrico.