La banca centrale della Nuova Zelanda ha tagliato i tassi di 50 punti base oggi ed ha affermato che la politica resta restrittiva, nonostante l’inflazione sia tornata all’obiettivo, spingendo i mercati a scommettere su un allentamento monetario sempre di mezzo punto a novembre.
La decisione di ridurre il tasso di interesse di riferimento al 4,75% era in linea con le attese degli analisti e lo stesso istituto centrale aveva avvisato che avrebbe effettuato due tagli entro Natale. «Il Comitato ha convenuto che è opportuno tagliare l’OCR (tasso di interesse ufficiale) di 50 punti base per raggiungere e mantenere un’inflazione bassa e stabile, cercando al contempo di evitare un’inutile instabilità nella produzione, nell’occupazione, nei tassi di interesse e nel tasso di cambio», ha affermato la banca centrale nella sua dichiarazione politica.
I verbali del comitato della RBNZ affermano che è stato valutato che l’inflazione annuale è tornata entro il suo intervallo obiettivo dell’1-3% nel terzo trimestre e sta convergendo verso il punto medio del 2%.
La banca centrale ha affermato che l’economia, in contrazione nel secondo trimestre, dovrebbe rimanere debole nel breve termine ed ha anche messo in guardia sugli effetti di ricaduta del crescente conflitto in Medio Oriente, affermando che potrebbe comportare rischi significativi sia per l’attività economica globale che per i prezzi dell’energia. Inoltre, ha osservato che si prevede un rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti e in Cina.
Si tratta della seconda riunione consecutiva in cui la banca centrale taglia il tasso di interesse ufficiale, dopo aver avviato il ciclo di allentamento monetario ad agosto con una riduzione di 25 punti base.