Il debutto di Arm ravviva le speranze per il mercato delle Ipo
Dopo il suono della campanella i listini a stelle e strisce si presentano alla resa dei conti con un generale segno più. Un ottimismo che si traduce per il Dow all’1,1%, per l’S&P 500 e il Nasdaq arriva all’1%. Se il dato per noi più importante erano le decisioni rese note dalla BCE, a Wall Street risuonano ancora gli echi della rilevazione sull’inflazione il cui dato core sembra essere addomesticabile dalla Federal Reserve. A dare una mano anche alcuni dati macro e tra questi le vendite al dettaglio.
Tra le protagoniste della giornata, sul mercato statunitense, oltre ad Arm al suo debutto, rientrano anche alcuni giganti finanziari come Goldman Sachs, JP Morgan Chase e Morgan Stanley che hanno visto le loro azioni salire, accompagnate dalla speranza di una rinascita delle grandi IPO tecnologiche.
Altra protagonista è Visa che ha annunciato l’intenzione di modificare la struttura delle sue azioni. Attualmente le azioni di Classe A di Visa sono detenute dal pubblico, le azioni B sono detenute da banche statunitensi, mentre le azioni C sono di proprietà di banche straniere. In crescita Semtech che ha superato le aspettative sugli utili per il secondo trimestre.
Sotto i fari anche Netflix in sofferenza dopo che il direttore finanziario Spencer Neumann ha affermato che lo sciopero in corso degli sceneggiatori di Hollywood è dannoso per gli affari. Inoltre ci sarebbe la possibilità che lo streaming con pubblicità non sia sufficiente a sostenere un aumento delle entrate nel breve termine. Infine HP anch’essa sotto pressione con la notizia che la Berkshire Hathaway di Warren Buffet avrebbe venduto circa 5,5 milioni delle sue azioni. In rialzo, invece, moti nomi delle major petrolifere grazie all’aumento dei prezzi del petrolio statunitense (ormai vicino ai 90 dollari al barile per la prima volta da novembre 2022 ).
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