Due anni fa si è registrato un +6,2% rispetto al 2015. Dati ben lontani da quelli attuali con il settore in affanno a causa del Covid-19
Il turismo in Italia è un settore che da solo vale 93 miliardi di euro. È quanto emerge dal Conto Satellite del Turismo, lo strumento dell’Istat che consente di valutare la dimensione economica legata a questo particolare comparto. Secondo il report, relativo al 2017, si è osservato un incremento del 6,2% rispetto al 2015 ed un peso del 6% sul valore aggiunto totale dell’Italia.
A trainare sono proprio quelle attività economiche caratteristiche del turismo stesso, ovvero il settore dell’alloggio, dei ristoranti (che già da soli rappresentano il 71,9%), dei pubblici esercizi che invece genera il 25,4% del valore aggiunto del turismo e l’utilizzo della casa di proprietà per motivi turistici con il 28,7%. Il restante è ripartito principalmente tra le attività di trasporto e lo shopping relativo ai souvenir o a beni caratteristici del luogo visitato.
Il consumo turistico interno nel 2017 ammonta a 154 miliardi euro. La parte prevalente la fanno i turisti italiani, con il 66,5% del totale, mentre il turismo straniero rappresenta una quota nettamente inferiore, pari al 33,5% (due anni fa hanno speso nel nostro Paese più di 51 miliardi di euro).
In totale nel 2017 sono stati 700 milioni i pernottamenti di italiani o stranieri in alberghi, bed and breakfast e a casa di amici o parenti. Una cifra considerevole ed anche piuttosto amara, soprattutto alla luce dell’emergenza sanitaria del Coronavirus che ha penalizzato nei mesi scorsi moltissimo il settore turistico. E la prossima estate non si prevede particolarmente florida.
di: Maria Lucia PANUCCI
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