
Lo chef è pragmatico: “Farina di grillo o di larve, o torte con lombrichi allontanano le persone dai ristoranti”
“Farina di grillo? Ma di che stiamo parlando: non è la nostra cultura, non fa parte della nostra storia, non siamo mica in Mesopotamia dove si mangiavano gli insetti in maniera esagerata. È un altro modo di concepire la vita”.
Lo ha detto all’Adnkronos lo chef Gianfranco Vissani in merito al via libera della Ue all’utilizzo di farina di grillo per prodotti come il pane, i biscotti, la pasta e gli strudel. “C’è chi vorrebbe inserire nel menù anche le formiche nere che sanno di limone. Io ho mangiato grilli, larve, scorpioni, e posso dire che non sanno di niente”.
“In questo periodo la ristorazione è nel marasma e non ce ne rendiamo conto: è necessario cambiare e tornare a fare una cucina prettamente territoriale, legata alle tradizioni e alla cultura delle regioni italiane, con qualche sprazzo di innovazione ma non stravolgimenti. Farina di grillo o di larve, o torte con lombrichi allontanano le persone dai ristoranti”, ha concluso Vissani.
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