
Regna la cautela in vista dell’annuncio della Fed atteso per domani, quando finisce la riunione di due giorni del FOMC
Apertura in ribasso a Wall Street dopo che il segretario al Tesoro Janet Yellen ha avvertito che il Paese potrebbe andare in default entro il primo giugno se il Congresso non alzasse il tetto del debito. Immediata la reazione dell’amministrazione Biden che ha invitato lo speaker della Camera Usa Kevin McCarthy e gli altri principali leader repubblicani e democratici del Congresso alla Casa Bianca il 9 maggio per discutere della questione.
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 158,01 punti (-0,46%), lo S&P 500 cede 14,80 punti (-0,36%), il Nasdaq è in calo di 11,63 punti (-0,10%). Il petrolio Wti al Nymex lascia sul terreno l’1,40% a 74,60 dollari al barile.
Regna inoltre la cautela in vista dell’annuncio della Fed atteso per domani, quando finisce la riunione di due giorni del FOMC. Secondo il Cme FedWatch Tool, un barometro delle previsioni degli operatori di mercato, ci sono il 97% di possibilità di un nuovo rialzo di 25 punti base da parte della banca centrale.
Ma l’attenzione sarà tutta per le indicazioni sulle mosse future della Fed con gli investitori intenti a capire se ci sarà una pausa ai rialzi già a giugno o bisognerà aspettare ancora. Venerdì scorso, la componente core del dato Pce (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Fed per calcolare l’inflazione, è cresciuta dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le attese.
Mentre il Prodotto interno lordo statunitense che è cresciuto al tasso annualizzato dell’1,1% nel primo trimestre del 2023 rispetto ai tre mesi precedenti, dopo il +2,6% del quarto trimestre del 2022, contro attese per un rialzo del 2%, ha portato nuovamente alla ribalta i timori per un rallentamento dell’economia.
Alle 16 sono attesi i dati sugli ordinativi alle fabbriche e sulle offerte di lavoro che potrebbero fornire nuove indicazioni sullo stato dell’economia USA.
Sul fronte azionario, il titolo Uber guadagna il 6,3% dopo che i risultati trimestrali hanno oltrepassato le attese degli analisti grazie a un rialzo del 29% del fatturato ed un aumento della redditività che dovrebbe migliorare ulteriormente nel secondo trimestre. Bene anche Pfizer (+1,5%) dopo una trimestrale che ha battuto le aspettative di Wall Street nonostante un calo vistoso delle vendite del vaccino contro il Covid-19 Comirnaty.
Morgan Stanley cede lo 0,7% dopo le voci di nuovi licenziamenti per far fronte ad un calo dell’attività di fusioni ed acquisizioni e di sbarchi in borsa a Wall Street.
Male anche le altre banche come Goldman Sachs (-0,8%), Citigroup (-0,9%) e Wells Fargo (-1,6%), nonostante l’intervento di JPMorgan (+0.4%) che, nel corso del weekend, si è aggiudicata l’asta per First Republic Bank.
DuPont cede il 6,6% dopo che la società ha fornito indicazioni deboli per il secondo trimestre, con previsioni di utili per azione e ricavi inferiori alle aspettative di Wall Street.
Chegg invece lascia sul terreno il 48.90% dopo che l’azienda di formazione online ha battuto le aspettative per il primo trimestre sia in termini di ricavi che di utili ma ha rilasciato una guidance debole per questo trimestre ed ha avvertito che l’intelligenza artificiale sta limitando l’acquisizione di nuovi clienti. Ford e Starbucks pubblicheranno i conti dopo la chiusura del mercato.
(foto SHUTTERSTOCK)