
L’attenzione degli investitori è stata rivolta ai dati macro della settimana, ma anche sulle evoluzioni dello sciopero auto e sulle trimestrali dei big retailers
Chiusura piatta per Wall Street con il comparto energetico a trainare le quotazioni sulla scia del rimbalzo del prezzo del petrolio. L’indice Dow Jones ha terminato la giornata invariato a 34.947 punti, l’S&P 500 è salito dello 0,12% a 4.512 e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,08% a 14.125. Saldo positivo per l’ottava, con i tre indici in rialzo di circa il 2%.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una lunga serie di dati economici, da cui è emerso in particolare il rallentamento dell’inflazione.
Per questo, un altro aumento dei tassi d’interesse è praticamente escluso, dato che gli analisti credono che ci sia lo 0,3% di possibilità, a dicembre e a gennaio, che i tassi siano alzati. Sono poi aumentate al 34,6% le possibilità che la Federal Reserve possa iniziare a tagliare i tassi d’interesse già a marzo, esattamente due anni dopo l’inizio del ciclo di rialzi, secondo il FedWatch Tool di Cme Group.
L’attenzione degli operatori si è concentrata sui risultati trimestrali di alcuni grand retailer. Gap , dopo l’esplosione di inizio seduta, ha finito la sessione con una crescita del 4,18% e Ross Stores è salita del 7,22%.
Al contrario Bjs Wholesale club ha perso il 4,83%. Il rimbalzo del prezzo petrolio, con il prezzo del Wti fissato in aumento del 4,10% a 75,89 dollari a barile, ha trainato il settore energetico. Marathon Oil Corporation ha guadagnato il 3,31%, Apa Corporation il 2,85% e ConocoPhillips il 2,32%.
Dopo la ratifica dei contratti delle “big three”, GM chiude a +0,5%, Stellantis a +0,3%, Ford a +0,1%.
Infine, si segnala la risalita del listino delle criptovalute (0,1%), dopo una giornata negativa. Bitcoin è a +0,7%, Dogecoin prosegue coi guadagni a +3,5%). Male invece Solana (-5,3%).
(foto IMAGOECONOMICA)