
Il vero protagonista, tra gli indici, è il Russell 2000 con circa il 2,5% di guadagno
Wall Street spera in un calo dei tassi poderoso (annunciato ma non garantito dalla Fed non più tardi di 24 ore fa), questa, almeno, la prima interpretazione che arriva dopo aver osservato un altro rally del Dow che questa sera ha chiuso a +0,36% toccando un nuovo record storico, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,2% mentre il Nasdaq lo 0,18%.
Uno slancio ancora presente sebbene più contenuto rispetto all’entusiasmo di ieri e che evidenzia, invece, la presenza di un altro protagonista tra gli indici, il Russel 2000, meno conosciuto, che guadagna il 2,5% e che racchiude titoli a bassa capitalizzazione.
A dare una mano alla corsa di Wall Street sono state senza dubbio le cifre riguardanti le vendite al dettaglio, in aumento. Nello stesso momento il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso sotto il 4% mentre il tasso fisso sul trentennale scende sotto il 7%.
Tra le singole storie sono da ricordare Moderna in positivo dopo i dati sperimentali sul vaccino contro il cancro in combinazione con un farmaco di Merck. Interessante il trend al rialzo delle banche regionali mentre i grandi nomi del settore tech come Microsoft, Netflix, Amazon, Alphabet, Apple e Meta sono rimasti indietro. Unica eccezione Intel grazie alla presentazione di nuovi chip per i sistemi di AI e che potrebbero competere con quelli di Nvidia. In rialzo GM dopo l’annuncio di 900 esuberi.
In rialzo il petrolio con un Wti a +3% che permette il rally del comparto energetico, tra i migliori della giornata. Oltre questo è da segnalare anche il rafforzamento del dollaro e il rialzo dell’oro, sempre più vicino al record di inizio dicembre.
Intanto dalla Camera dei Rappresentati Usa arriva la notizia dell’approvazione, con 310 voti a favore e 118 contrari, di un disegno di legge sulla difesa che permette di aumentare il budget destinato alla sicurezza a 886 miliardi di dollari con un aumento del 3% rispetto a quanto previsto lo scorso anno. Forte della precedente approvazione del Senato, ora al testo non manca che la firma del presidente USA Joe Biden.
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