Crescita sostenuta in Giappone per le vendite al dettaglio a maggio. Su base annua ha visto un +3%, facendo meglio delle attese (+2%) e accelerando rispetto al mese precedente (+2%). Hanno fatto ancora meglio le grandi catene, le cui vendite al dettaglio a maggio sono salite del 4,1% su base annua.
La crescita ha riguardato sia il valore sia i volumi, grazie soprattutto all’andamento delle vendite dei veicoli a motore.
Continua a preoccupare invece l’estrema volatilità dello yen e soprattutto il suo indebolimento. Nelle contrattazioni overnight è scivolato nei confronti del dollaro fino a quota 160,87. Ora il cambio USD-JPY perde terreno, a quota 160,31. Alla fine di maggio era crollata fino a 160,88, al valore minimo dal 1986.
La valuta ha perso il 2% finora nel mese di giugno e il 12% nell’anno contro il dollaro Usa, a causa della divergenza tra i tassi del Giappone e quelli degli Stati Uniti, che continua a essere ampia anche dopo la fine dei tassi negativi decisa dalla Bank of Japan lo scorso marzo, con il primo rialzo dei tassi dal 2007.
Il Governo nipponico si è detto più volte pronto ad intervenire. Anche oggi il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki ha ammesso che il governo di Tokyo è “profondamente preoccupato per l’impatto che il forex ha sull’economia”.