
Bene anche l’Europa grazie alle notizie sul fronte vaccini e al dato positivo delle immatricolazioni auto a settembre
Wall Street apre in rialzo. Il Dow Jones mette a segno un +0,6%, spezzando la serie negativa iniziata martedì scorso; sulla stessa linea, piccolo scatto in avanti per l’S&P-500 che arriva a 3.498 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,65%); sulla stessa linea, in moderato rialzo l’S&P-100 (+0,56%).
A dare sostegno ai mercato c’è il dato sulle vendite al dettaglio che in settembre è salito dell’1,9%, meglio del +0,7% atteso dagli analisti. Gli investitori sono comunque cauti, alla luce del tira e molla tra democratici e repubblicani sul maxi-piano di stimoli da oltre 1.800 miliardi di dollari.
Anche in Europa i listini viaggiano positivi sostenuti dai dati sulle immatricolazioni auto a settembre (leggi qui). Sul sentiment incidono positivamente anche le buone notizie che arrivano sul fronte vaccini (guarda qui).
Sul Ftse Mib accelera il lusso, in particolare Moncler e Ferrari mentre i dati sulle immatricolazioni spingono Fca. La migliore è però Bper, che dopo un avvio poco mosso ha imboccato con decisione la via dei rialzi. Debole invece Enel dopo che il CdA ieri sera si è limitato a un’informativa sull’offerta del fondo Macquarie per il 50% di Oper Fiber. Dopo il tonfo iniziale, recupera Leonardo all’indomani della condanna in primo grado dell’ad Profumo per aggiotaggio in merito al suo precedente ruolo di presidente di Mps (approfondisci qui).
L’ipotesi che Cdp possa presentare a stretto giro un’offerta per la quota di controllo di Autostrade evita cali marcati al titolo di Atlantia. L’ipotesi è che Cassa depositi e prestiti, dopo mesi di trattative arrivate più volte sull’orlo della rottura, possa presentare un’offerta lunedì prossimo alla holding dei Benetton.
Sul fronte dei cambi l’euro resta debole contro il dollaro a 1,1696 (1,1699 ieri in chiusura) e vale 123,194 yen (123,148), mentre il biglietto verde si attesta a 105,315 contro la divisa nipponica (105,26). I prezzi del petrolio sono trascinati al ribasso dalle preoccupazioni che un picco nei casi di Covid freni ulteriormente la domanda di carburante del mondo: il Wti di novembre scende a 40,5 dollari al barile (-1,1%) e il Brent di dicembre a 42,6 dollari (-1,2 per cento).
di: Maria Lucia PANUCCI
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