La decisione dell’istituto guidato da Jerome Powell di mantenere invariati i tassi di interesse tranquillizza gli investitori. Attesi diversi spunti macro e la decisione dell’Ema sull’uso del vaccino targato Astrazeneca
Apertura in rialzo per le Borse europee questa mattina. Nei primi minuti di contrattazione il Dax di Francoforte avanza dello 0,6%, mentre il Cac40 sale dello 0,4% e il Ftse 100 mostra un leggero rialzo dello 0,13%.
Anche Piazza Affari è positiva con l’indice Ftse Mib che segna un rialzo di circa mezzo punto percentuale muovendosi in area 24.400 punti, sui massimi a oltre un anno. Tra i titoli del paniere principale, ancora in evidenza le banche con le ipotesi di M&A. Ancora una volta è il duo Banco Bpm e Bper a mettersi in evidenza mostrando un rialzo rispettivamente del 3,5% e 2% dopo i rumors su una possibile fusione (guarda qui). L’indiscrezione scalda anche Unipol, in salita dell’1,8%. Tra i più colpiti dalle vendite, invece, c’è DiaSorin che scivola dell’1,8%, proseguendo la fase di debolezza. Tra le utility, da monitorare Snam (-0,3%) che questa mattina ha diffuso risultati 2020 migliori delle stime sia a livello operativo che di utile netto e ha proposto un dividendo pari a 0,2495 euro per azione, in aumento del 5% in linea con le previsioni del piano strategico 2020-2024 (leggi qui).
Tutto merito del responso di ieri della Fed che ha comunicato che non intende muovere al rialzo i tassi di interesse fino al 2023, precisando al contempo che prevede un’inflazione ben al di sopra del target del 2%, cui farà da contraltare però il robusto miglioramento del mercato del lavoro. La previsione di rimbalzo del Pil formulata dall’istituto è del 6,5% per il 2021 con inflazione al 2,2% (approfondisci qui).
La decisione della Fed dà slancio anche alle piazze asiatiche, che trattano tutte al rialzo: Tokyo guadagna il +1,01%, mentre Shanghai fa +0,35% e Hong Kong +1,62%. Al contempo trattano tutti sopra la parità i Futures dei listini americani, lasciando intendere un’altra giornata di acquisti sull’azionario.
Il petrolio continua a scambiare debole in entrambi gli indici di riferimento: il Wti perde lo 0,33% a 64,39 dollari al barile, il Brent fa anche peggio e lascia per strada il -0,35% a 67,76 dollari. Si rafforza invece l’oro, che guadagna oltre l’1% e si riposiziona nell’area dei 1.750 dollari l’oncia. Rialzi anche sul bitcoin: la più famosa delle criptovalute guadagna l’1,77% e si avvicina al valore di 59.000 dollari.
Il valutario è piuttosto piatto. L’euro scambia sulla parità col dollaro a 1,1977, mentre la sterlina guadagna lo 0,19% sulla divisa americana al cambio di 1,3988. Biglietto verde poco mosso anche rispetto allo yen giapponese, al tasso di 108,83.
Sul fronte macro, in Italia è atteso per oggi il dato sulla bilancia commerciale totale di gennaio. Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, arriveranno indicazioni circa l’indice Fed di Philadelphia e le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, indicatori importanti per capire lo stato di salute dell’economia americana.
C’è grande attesa poi per la decisione dell’Ema che comunicherà l’esito della sua revisione di sicurezza sul siero prodotto da AstraZeneca, attualmente sospeso nella maggior parte dei Paesi per alcuni presunti effetti collaterali che potrebbe provocare a livello sanguigno.
di: Maria Lucia PANUCCI
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