Secondo gli analisti che iniziano a prendere in considerazione la terza via, lo scenario senza atterraggio rischia di riportare un’alta volatilità sui mercati
Mentre prosegue il dibattito sulla capacità della Fed di mettere in campo un “atterraggio morbido” contrastando l’inflazione senza un forte impatto economico, o un “atterraggio duro”, che porta con sé il rischio di far precipitare l’economia in recessione, si profila una terza ipotesi: uno scenario di “no landing”. Nel quale l’economia statunitense non rallenta e l’inflazione non frena. E la Federal Reserve è costretta non solo ad aumentare i tassi più del previsto, ma a mantenerli elevati più a lungo.
Secondo gli analisti che iniziano a prendere in considerazione questa terza via, lo scenario senza atterraggio rischia di riportare un’alta volatilità sui mercati. Come quella che abbiamo già visto nel 2022, con una profonda incertezza sull’inflazione e sulla Fed.
Secondo Morgan Stanley, l’ultimo report sul mercato del lavoro che ha mostrato l’inatteso balzo dei nuovi posti creati a gennaio ha svolto un ruolo importante nell’alimentare la discussione sulla possibilita’ di uno scenario di “no landing”. Il rapporto, che mostra anche un calo del tasso di disoccupazione al 3,4%, il livello più basso dal 1969, ha inferto un duro colpo a chi scommetteva su una recessione nel breve termine.
Ma ha anche fatto emergere i timori di un rischio al rialzo per l’inflazione che probabilmente spingerebbe la Fed ad andare avanti sulla strada degli aumenti dei tassi e a mantenere la stretta monetaria per molto più tempo.
“Più l’economia è resiliente, più la Fed deve stare al passo“, ha scritto Morgan Stanley, sebbene il suo scenario di base sia quello di un atterraggio morbido. I trader stanno attualmente scontando almeno un altro rialzo di un quarto di punto, mentre le probabilità di un ulteriore aumento dei tassi a maggio stanno guadagnando terreno tra gli esperti.
Tuttavia il rischio è che “questo ciclo d’inasprimento non riguardi solo uno, due o tre aumenti di 25 punti base, ma qualcosa di più strutturale”, ha affermato l’ex segretario al Tesoro Lawrence Summers in un’intervista a Bloomberg, citando i rischi al rialzo per l’inflazione.
Gli atterraggi morbidi, ha anche detto Summers, sono il “trionfo della speranza sull’esperienza”. Tuttavia, ha osservato che “a volte la speranza trionfa sull’esperienza”. All’ultima riunione, la Fed ha alzato i tassi di 25 punti base al 4,5-4,75%, massimi dal 2007.
E in questo momento gli investitori continuano a credere nello scenario di atterraggio morbido, che ha aiutato gli asset definiti “rischiosi” a iniziare bene l’anno, nonostante l’oscillazione dell’S&P 500 di questa settimana.
“La Fed non ha bisogno di alzare i tassi d’interesse di 50 punti, ora”, ha spiegato solo un paio di giorni fa Patrick Harker, presidente della Fed di Philaldephia. Harker non prevede una recessione e ha affermato: “Stiamo aumentando le possibilità di un atterraggio morbido” per l’economia statunitense. E ha inistito: “Ci sono buone possibilità di un atterraggio morbido”.
“La Fed ha iniziato a parlare di disinflazione, ma se tra qualche mese ci sarà un aumento dei prezzi al consumo potrebbe dover cambiare di nuovo rotta, e questo influirà sulla sua credibilità”, ha osservato Zhiwei Ren, amministratore delegato e gestore di portafoglio presso Penn Mutual Asset Management. “Penso che questo sia il rischio maggiore”, ha aggiunto.
Ed emergono già segnali che la disinflazione, trainata soprattutto dal settore dei beni, possa rivelarsi transitoria. Il mese scorso i prezzi delle auto usate sono aumentati inaspettatamente del 2,5%, il massimo dalla fine del 2021, sebbene sulla scia di una domanda insolitamente forte, secondo Cox Automotive.
Tuttavia, uno scenario di “nessun atterraggio” continuerà probabilmente a insinuarsi nei dibattiti sulle prospettive per l’economia poiché i dati che arrivano nei prossimi giorni dovrebbero mostrare un consumatore resiliente e pressioni sui prezzi che sono in aumento. È probabile che l’inflazione Cpi negli Stati Uniti salga, mentre la core dovrebbe restare resiliente. E c’è attesa per un robusto dato sulle vendite al dettaglio di gennaio dopo il calo dell’1,1 di dicembre.
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